Top 5: M83 e le altre altre canzoni del weekend
Per voi la selezione musicale della settimana: suggestioni musicali da gustare in Salotto, da soli, con gli amici o mentre siete in giro con le cuffie nelle orecchie in questi primi giorni di Marzo. La primavera è alle porte!
M83, Do it, Try it
Il primo marzo gli M83 hanno annunciato che stava per uscire un nuovo album chiamato Junk. E insieme all’annuncio arriva il primo assaggio: “Do It, Try.” Definire questa canzone strana sarebbe un eufemismo. Vogliamo dire…cominciamo da quel cane, l’unico commento possibile è:”perché!?!?” Ma in realtà questa stranezza ci piace. È diverso. Super diverso. E questa è una buona cosa.
Lily Meola, Bad Weather
L’atmosfera delle isole hawaiane è un parte essenziale di Meola. “Tutti a Maui sono di supporto. Non so se sarei ancora una cantante se non fossi cresciuta là”. Ma non aspettatevi il sound dell’ukulele in stile Don Ho. “Ho ascoltato molto Chris Stapleton e mi piace come riesca ad essere così country e appassionato. Ecco dove voglio arrivare . “
Estrons, Make a man.
Estrons, in gallese “alieni” o “stranieri, è una band composta da tre ragazzi e una ragazza. “Ho realizzato di recente che la maggior parte delle nostre canzoni sono ispirate dal rifiuto. Mi piace l’idea che emozioni reali possano diventare divertenti se smorzate da toni ironici oppure creando un’ analogia o una metafora simpatica.” La band formatasi con il mantra di riunire disadattati porta avanti il suo messaggio con l’aiuto di “chitarre forti ” e beats accattivanti. E sul finire di una settimana lavorativa facciamoci trasportare dalla loro energia e dal ritmo accattivante di questa canzone.
Mitski, Your Best American Girl
Mitski Miyawaki è una cantante intensa e anche una chitarrista. Il suo nuovo album, Pubert 2, sarà il quarto della sua carriera: appassionato come il precedente ma con un calore tutto nuovo. “Sono sempre storie personali, ma uso personaggi o metafore per descrivere meglio ciò che provo in quel momento. Questa canzone è piuttosto autobiografica perchè sono per metà giapponese e non sono nata negli USA.”
Cage The Elephant, Mess Around
Cage The Elephant hanno viaggiato molto dalla pubblicazione del loro primo album nel 2008 e il loro sound è diventato più maturo e definito da allora, lo stesso non può dirsi dei loro concerti. Un loro concerto infatti è quel tipo di concerto in cui sai che ti farai una doccia di birra, riceverai gomitate in faccia, resterai mezzo sordo, e tutto andrà comunque bene.
I Salottieri