La Sagra della Primavera: tra risse e innovazioni

La Sagra della Primavera: tra risse e innovazioni

La premessa necessaria che devo fare è che odio gli indifferenti, come diceva Gramsci, in ogni ambito della vita. Quindi necessariamente anche nell’Arte che è, per essenza,  Vita in proteiformi canali. In questi nostri tempi faticosi c’è ancora chi partorisce e sostiene una propria idea artistica?

Mentre mi interrogavo in proposito, come un lampo, è giunta una visione bellissima ed ispirante a squarciare i veli grigi della mia meditazione: l’apocalittica rissa alla prima de “Le Sacre du Printemps” (Sagra della Primavera) di Stravinskij.

Esatto, avete letto bene: rissa.

Alla prima mondiale il 29 maggio 1913 al Theatre des Champs Elysees il pubblico si divise immediatamente tra adoratori ed insultatori (è il caso di dire così), prima scontrandosi verbalmente per poi presto passare a suonarsele (è nuovamente il caso di dire così) di brutto.

Anche il compositore Maurice Ravel (che amo immensamente! Vi parlerò di lui, prometto) che applaudiva ammirato venne insultato pesantemente.

Era presente alla prima anche Coco Chanel e ne fu entusiasta. Piccola curiosità: Coco Chanel qualche anno dopo diventerà l’amante dello sposatissimo Stravinskij, che sosterrà nell’attività compositiva sia affettivamente che economicamente, infatti produsse diverse riprese proprio della Sagra della Primavera.

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Torniamo alla musica. Stravinskij scrisse questa musica per accompagnare le coreografie del grande Nijinsky. Tale era il putiferio che i danzatori non riuscivano a sentire più la musica e lui dovette salire su una sedia nelle quinte per mimargli i ritmi, urlando le istruzioni di movimento.

Sergei Diaghilev, allora direttore dei Ballets Russes, aveva dato istruzione al direttore d’orchestra Pierre Monteux di continuare a suonare qualsiasi cosa fosse avvenuta. Così avvenne.

Oggi è considerato un caposaldo del balletto e svariate suggestive riprese sono state fatte nel corso del tempo. Ma la musica aspra e dissonante di Stravinskij era allora così mai udita che sconvolse gli animi dei suoi contemporanei.

Come sempre e da sempre, quando appare al mondo qualcosa di davvero nuovo, l’essere umano, per sua conformazione, viene destabilizzato perchè non abituato a quello che gli viene posto di fronte.

Vi saluto con una domanda, che pongo anche a me stessa: fermo restando che prima è fondamentale averne una di idea, abbiamo poi la passione, il sangue vivo, la testardaggine per sostenere e proteggerla fino a fare a botte per essa?

Io per esempio da ostinata e passionale vi rispondo che avrei tirato calci per quello in cui credo. Sicuro.

Ovviamente non è un’istigazione alla violenza! Ma un riflettere su quanta passione ci protende alla vita e alla salvaguardia della nostra sacra unicità.

Laura De Santis

Ascolti consigliati:

Rite of Spring / Firebird Suit ~ Stravinsky, Lso &. Bernstein
Firebird – Nightingale – Rite of Spring – L’uccello Di Fuoco ~ Igor Stravinsky , None

 

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