L’altra metà della musica: Fanny Mendelssohn e Nannerl Mozart

L’altra metà della musica: Fanny Mendelssohn e Nannerl Mozart

Oggi vi racconto di due geni, Fanny Mendelssohn e Nannerl Mozart. Le conosciamo per via dei fratelli, geniali al pari di loro stesse ma più famosi perché sostenuti e legittimati dalla società in cui nacquero in virtù dell’essere nati uomini.

Marie Anne Walburga Ignatia Mozart era la sorella maggiore di Wolfang Amadeus. In famiglia veniva affettuosamente chiamata ” Nannerl”, con cui è rimasta alla storia. Dotata della stessa capacità del fratello di memorizzare musica al solo ascolto (come troviamo detto da Wolfgang stesso in uno scambio di lettere appunto con la sorella) e di comporre splendidamente, fu lesa, come molte altre sue contemporanee del resto, dal suo essere nata donna. Per lei infatti non era prevista una carriera artistica ma un buon matrimonio. Nannerl era una polistrumentista eccellente, soprattutto al clavicembalo e al fortepiano. Si dedicò anche alla composizione e, sempre dalle lettere tra fratelli, sappiamo che Wolfgang ne aveva profonda stima artistica e la spronava a comporre. Ma Nannerl si sposò con un barone e pose fine alla sua carriera di musicista. Si riavvicinò alla musica solo quando sopraggiunse la vedovanza e viene ricordata come ottima insegnante di pianoforte.

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Non ebbe invece il sostegno del fratello, Fanny Mendelssohn che era geniale fantastica compositrice. Tanto che i critici ritengono ormai con certezza che il più famoso fratello abbia incorporato nelle sue opere molte delle composizioni della sorella, proponendole come proprie. Dei 24 Lieder pubblicati da Felix a inizio carriera, per esempio, sei erano suoi. Ma, purtroppo, alcuni documenti (anche qui lettere fra fratelli) riportano che Felix stesso le dice che è addirittura inutile che componga poiché essendo donna non ha alcuna possibilità che venga eseguito.

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L’attività musicale di Fanny fu molto intensa in alcuni periodi, soprattutto prima di sposarsi. Alla fine avrebbe composto 250 Lieder, 125 brani per pianoforte, quattro cantate e diversi pezzi di musica strumentale da camera e per coro. Anche il padre, che pure l’aveva incoraggiata inizialmente, le aveva scritto nel 1820: “Forse la musica sarà la professione di Felix. Laddove per te non dev’essere nient’altro che un ornamento…Dovresti applicarti con maggior serietà e con più zelo al tuo vero e unico lavoro, all’unico lavoro che si addice a una ragazza: fare la donna di casa». Ma Fanny continuò a dare concerti e a comporre. Lei stessa, però, si lamentò spesso, nelle lettere, delle pressioni familiari.ukk9o7tmg2exgrtg9tt6bhxdyw

Stupenda la lettera, magnifica e dolente, al fratello Felix, scritta soltanto un anno prima di morire, in cui esprime tutta la sua frustrazione per l’essere stata continuamente ostacolata:

Per quarant’anni ho avuto paura di mio fratello, come a quattordici anni ne avevo di mio padre; o meglio, paura non è la parola giusta, direi piuttosto il desiderio, durante tutta la mia vita, di compiacere te e tutte le persone che amo. Se so in anticipo che non ci riuscirò, mi sento subito a disagio. In una parola, Felix…. ho cominciato a pubblicare. Ho ricevuto un’ottima offerta da Herr Bock per i miei Lieder e ho finalmente prestato orecchio alle sue allettanti condizioni. Spero di non dispiacerti, visto che non sono una vera femme libre…. Spero che tu non ti senta offeso in nessun modo, visto che ho agito, come puoi vedere, in modo completamente indipendente, e in modo da risparmiarti ogni momento spiacevole. Se l’impresa riuscirà, ovvero se al pubblico piaceranno le mie composizioni, so già che sarà un grande incoraggiamento per me, qualcosa che ho sempre desiderato avere per azzardarmi a pubblicare.

Laura De Santis

 

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