“Appartenere alla mia arte con anima e corpo” Clara Schumann

“Appartenere alla mia arte con anima e corpo” Clara Schumann

Dopo avervi parlato di sorelle, questa volta vi racconterò di una pianista e compositrice eccezionale, figlia e moglie di musicista Clara Wieck, moglie di Robert Schumann.

Clara nacque in una famiglia di musicisti. Il padre si accorse immediatamente che la figlia era una bimba speciale e subito ne prese in mano le redini dello studio. La stessa Clara racconta  in un diario come fu esigente nei confronti di lei bambina.

Eccone una pagina in cui lei ricorda un episodio risalente ai suoi nove anni:

Mio padre, che da lungo tempo sperava un cambiamento da parte mia, ha osservato oggi, di nuovo, che sono sempre ancora pigra, negligente, disordinata, testarda, disubbidiente, e ciò anche nel suonare il pianoforte; e poiché ho eseguito così male in sua presenza le nove Variazioni op. 26 di Hünten, egli ha strappato lo spartito di fronte ai miei occhi, e ha deciso che da oggi non mi avrebbe lasciato una sola ora, e oramai posso solo suonare scale, studi di Cramer e gli esercizi di Czerny per i trilli.

Certamente però fu grazie a questa sollecitazione a dir poco veemente che divenne una concertista acclamata ovunque andasse.

Nel corso della sua vita, Clara continuò sempre a suonare, nonostante le sue varie gravidanze e dolori familiari di portata non indifferente. Sposò infatti il compositore Schumann, anche egli allievo del padre, che purtroppo manifestò presto i disturbi psichici che lo accompagneranno fino alla fine dei suoi giorni.

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Al suo fianco, a sostenerla negli ultimi anni durissimi della malattia del marito (tanto da essere considerato uno zio dai figli), il compositore Johannes Brahms, con cui sappiamo ebbe un legame amoroso. Tenerissimo è il fatto che Brahms, decisamente più giovane di Clara, si fosse fatto crescere barba e baffi per avvicinarsi almeno esteticamente all’età matura di lei. Clara fu fondamentale, considerato il prestigio che la circondava, nel far accogliere favorevolmente dai critici le opere di Brahms.

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Continuò a suonare per tutta la sua esistenza: fu lei, per esempio, ad interpretare per la prima volta diverse composizioni di Liszt, per volere stesso di lui.

Come, anche continuò, a comporre splendidi brani di immensa bellezza. E’ infatti considerata, come Fanny Mendelssohn, una delle maggiori compositrici mai esistite.

 

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