BEATI I PURI di Luciano Pagano

BEATI I PURI di Luciano Pagano

La storia di Andrea e Maria Bellomo, fratello e sorella, uniti da un legame fortissimo, che affonda le radici in un passato difficile.

La narrazione dei legami famigliari, più o meno, stretti non è mai un atto semplice e fine a se stesso. A maggior ragione quando, nei vissuti più intimi e segreti, emergono realtà difficili da accettare ma soprattutto da comprendere. Ne Beati i puri (Musicaos Editore, pp. 260) prova a farlo Luciano Pagano.

I protagonisti di questo romanzo, Andrea e Maria Bellomo, sono fratelli cresciuti dapprima nella provincia salentina e, in seguito ad una decisione risoluta della loro madre, trasferitisi a Lecce, città più grande che avrebbe dovuto, in qualche modo, mettere a tacere alcune dicerie sugli strani comportamenti domestici attuati dai due, soprattutto durante le ore di riposo notturno. Abitudini, queste, scaturite a seguito di un grave sopruso vissuto dai due fratelli durante l’infanzia e che, nel tempo, li ha resi ancor più uniti e dipendenti l’una dall’altro.

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Un legame che non riesce a spezzarsi nemmeno quando le loro strade si dividono in un ennesimo trasferimento che Maria decide di intraprendere puntando direttamente alla capitale d’Italia, la metropoli che le offrirà, inaspettatamente, una nuova vita piena di opportunità lavorative proprio nel campo della recitazione in cui suo fratello Andrea, rimasto a vivere in Salento, stenta ad affermarsi. Ma sarà proprio il teatro, dapprima fonte di continue delusioni, a far riavvicinare i due fratelli e a dare ad Andrea il giusto merito per i suoi sforzi da artista.

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Roma investe i due fratelli di una carica emotiva intensa ma allo stesso tempo ambigua, fatta di sforzi generosi ma anche di invidie latenti che porteranno i personaggi ad un incontro di corpi e menti cristallizzati in un passato doloroso che, dopo anni di silenzio, torna a presentare un conto amaro e un epilogo funesto.

Angelo Urbano

 

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