LUI è TORNATO
“Il televisore nel mio Hotel è così sottile…è un’opera straordinaria che dimostra la grandezza dell’uomo.
Ma che cosa c’è in televisione? Ciarpame. Nei momenti difficili il popolo ha bisogno di svagarsi […] Ma quanto sono brutti questi tempi, per subissare il popolo con una tale ondata di idiozie per minorati mentali.
In che paese viviamo? Povertà infantile; povertà senile; disoccupazione; tasso di natalità a livelli irrisori. E vi stupite?
Come si può, in questo Stato, mettere al mondo un figlio? Corriamo verso l’abisso profondo ma non è dato a vedercene, perché in televisione non ci fanno vedere questo abisso.
No, affatto, “Loro cucinano”. Combatterò questa televisione con tutto me stesso, finché l’abisso non verrà riconosciuto e insieme lo avremo superato. Sono le 20:45 e d’ora in poi si andrà in dietro nel tempo”.
Da bambini piccoli si ha la convinzione che la mamma e il papà siano capaci di fare cose grandiose, risolvere ogni problema.
Da adolescenti non è più così, ci mettiamo alla ricerca di un modello che ci dia tutte le risposte corrette alla vita; questo bisogno può proseguire da adulti (o giovani adulti), quando viviamo un momento di difficoltà ad esempio, potremmo cercare la guida di una persona forte e saggia che sappia consigliarci e indirizzarci.
Non solo questa è una condizione che appartiene alle singole persone, ma può essere un’esperienza sentita da un intero gruppo, nazione.
Quanto si desidera un leader politico in grado di riconoscere i problemi e far prosperare il proprio paese. Quanto si desidera un leader che faccia sentire tutti come parte di una realtà più vasta, più completa e giusta?
Se un discorso come quello sopra potesse appartenere ad un politico, quale sarebbe il nostro giudizio? Potremmo considerarlo positivo?
Fin qui non c’è nulla di male. Ma se vi dicessi che Hitler si è risvegliato dopo 70 anni ed è diventato una star della tv tedesca con questo discorso?
Inizia così “Lui è tornato” uscito nelle sale cinematografiche italiane solo dal 26 al 28 aprile scorso, ma visibile sulla piattaforma Netflix.
Tratto da un romanzo di Timur Vernes del 2012, “Lui è tornato”, ci racconta di come Hitler, una volta risvegliatosi, scopra che la sua Germania non è più come l’aveva lasciata e insieme ad un autore tv la girano in lungo e in largo, in cerca di capire quali sono i problemi del tedesco medio.
Il film è stato girato in parte come un documentario.
In molte scene sono state coinvolte persone comuni, raccogliendo così reazioni e considerazioni spontanee, molte delle quali a favorevoli al novello Fuhrer, soprattutto per quanto riguarda Lavoro e Immigrazione.
Hitler diventa famoso su Youtube, viene acclamato, viene persino girato un film.
Lo spettatore lo percepisce come eroe.. E……
Tranquilli, non rovineremo la visione del film con inutili spoiler!
Siamo davvero immuni al totalitarismo e alla discriminazione?
Siamo così sicuri che quello che è stato non tornerà mai più?
Siamo sicuri che quello che è considerato il rappresentante del male del XX , sia così lontano da noi, dai nostri pensieri quotidiani, dalle brutture che quotidianamente vediamo nella nostra società?
“Non puoi uccidermi, perché una parte di me è in tutti voi”.
Il dizionario Treccani definisce vaccino come “Preparazione rivolta a indurre la produzione di anticorpi protettivi da parte dell’organismo, conferendo una resistenza specifica nei confronti di una determinata malattia infettiva” .
“Lui è tornato” può essere un buon vaccino per questa particolare malattia infettiva.
Valentina Freni