“Questo poeta mente…”: Nel niente è il tutto di Fernando Pessoa
Come vi ho detto nell’articolo musicale, Il Portogallo ha per me un valore prezioso. Per l’esattezza c’è un piccolo paesino da dove si vede l’Oceano che per me il posto dell’anima.
E’ così difficile trasmutare in parole (e dire che io ne faccio uso molto!) un sentire. Provo comunque, sapendo già che è riduttivo il risultato. L’orizzonte non finisce e solo l’acqua vi trafigge gli occhi e regina è la sensazione di annullarsi nel tutto, nel vento forte che vi tocca, nel mare che compie i suoi cicli eterni delle onde, nelle scogliere che sono spade lunghe. Non è lontanissimo da Lisbona, in totale circa un paio d’ore.
Pessoa immagino lo avesse visto, ma certo sapeva l’essenza di questa sua terra aspra, semplice e nuda. In cui nel niente è contenuto il tutto. Proprio perché distruggere le galere dell’identificare ad ogni costo, dello sfuggire ad ogni costo il definire l’indefinibile immenso Pessoa ne ha fatto il suo vessillo. Tanto da essere considerato l’inventore degli eteronimi, personaggi che un autore crea e che vivono di vita propria (cosa diversa gli pseudonimi che sostituiscono il nome di un autore reale).
Suo manifesto di questa inafferrabilità che contiene tutte le possibilità è questa sua poesia mia adorata.
Godetene anche nell’originale.
“Non sono niente.
Non sarò mai niente.
Non posso volere essere niente.
A parte questo, ho in me tutti i sogni del mondo. “
“Não sou nada.
Nunca serei nada.
Não posso querer ser nada.
À parte isso, tenho em mim todos os sonhos do mundo. “
(Da “Tabacaria“)
Laura De Santis