Il Flauto Magico di Mozart: tra dame, triadi e simboli

Il Flauto Magico di Mozart: tra dame, triadi e simboli

Da sempre troviamo nei miti tre esseri che altro non sono che le tre sfaccettature di uno solo. Per esempio le tre parche che cuciono il destino dell’uomo, le tre streghe di Macbeth, le tre vecchine tre vecchie, Pena, Rete e Lama, che tirano su Perelà appunto ne “Il codice di Perelà” di Palazzeschi e potrei continuare. Insomma l’archetipo di tre esseri strettamente uniti nel loro agire e sentire è qualcosa che accompagna da sempre la storia dell’umanità.

Ad esso si rifà Mozart dando vita alle Tre Dame de “Il Flauto Magico”. Asservite alla crudele Regina della Notte, sono infatti un’entità sola formata da tre personaggi diversi. Io ho interpretato la Prima, appunto soprano, mentre la Seconda è normalmente interpretata da un mezzo soprano e la Terza da un contralto.

La differenza vocale corrisponde simbolicamente alle sfumature dell’animo umano: la Prima, il Soprano, corrisponde al contatto con lo spirituale e l’etereo; all’opposizione il contralto che è il sentire viscerale, carnale e sessuale. A mediare tra loro troviamo la Seconda Dama, il mezzosoprano, che contiene in sé entrambe caratteristiche. L’incastro vocale mozartiano è perfetto e rende chiaramente la spinta verso l’una e l’altra direzione, che certamente attraversa un essere umano unico nel percorrere la vita. Registicamente anche c’è un obbligo categorico di movimenti collegati e sequenziali tra le Tre Dame, in un meccanismo perfetto.

Vi propongo questo splendido brano tratto dal Primo Atto, con una pregiata Edda Moser nel ruolo della Prima Dama. Suggerimenti per tenerla d’occhio e distinguere le voci fra loro sono questi: ad inizio brano la Prima Dama è a sinistra, la Seconda centrale e la Terza Dama a destra. Può essere un modo giocoso di approcciarvi alle diverse vocalità e farne la conoscenza. Buon ascolto e…occhio!

Laura De Santis

 

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