Bambini di Ferro di Viola Di Grado
Per tutti quei (ex) bambini che avrebbero voluto una madre perfetta, per tutte le donne che desiderano essere madri perfette.
Bambini di Ferro, La nave di Teseo, 18 euro.
Una mattina di fine estate, in un Giappone di un’era imprecisata, la direttrice dell’Istituto Gokuraku, Sada, e la sua assistente, Yuki, prelevano da una vecchia casa una bambina rimasta orfana: la piccola Sumiko. Sumiko – si accorgono presto in Istituto – non intende parlare, mangiare, interagire con niente e nessuno; i suoi occhi sono persi in un punto indefinito davanti a sè, su qualcosa che sembra nulla. Anche Yuki, 25 anni prima, è stata ospite dell’istituto: privata dei genitori, è stata sottoposta a un programma di accudimento materno artificiale, il cui fallimento ha generato dei “bambini difettosi”, confinati in istituto sotto la guida e le cure soffocanti di Sada. Yuki dovrebbe essere la tutrice di Sumiko, ma viene risucchiata nelle spirali dei suoi silenzi e della sua fissità, trascinata in una “zona pericolosa”, uno spazio interiore frammentato da cui pensava di essere uscita per sempre. In realtà Sumiko si rivelerà essere custode dei segreti del passato e dei traumi di Yuki, ma anche la sua possibilità di salvezza.
Bambini di Ferro, bambini forti, bambini perfetti. Allo stesso modo si potrebbe dire Mamme di Ferro, mamme forti, mamme perfette. Il libro di Viola Di Grado sonda in modo profetico un futuro dispotico dove le cure materne, responsabili del destino degli individui, non possono essere lasciate al caso. La cura materna deve essere perfetta e adeguata. Nascono così le Unità Materne Sintetiche dotate di logaritmi d’amore perfetto che assolvono appieno la loro funzione primaria, quella funzione primaria umana che è l’accudimento.
La Teoria dell’Attaccamento teorizzato da Bowlby e la madre sufficientemente buona di Winnicott trovano in questa realtà una applicazione perfetta. La perfezione. Perfezione potrebbe essere la parola chiave della storia, non a caso, ambientata in Giappone.
Tuttavia anche la perfezione – appannaggio di macchine tecnologiche che si sostituiscono ad un genere umano difettoso – può essere danneggiata e così la domanda di fondo che percorre le vicende di Yuki, la protagonista, è: può esiste un amore perfetto?
Forse sarà l’incontro con la piccola Sumiko a portare delle risposte. E forse l’unica risposta possibile ad una domanda così complessa, così intima e “desiderante“, sarà una risposta altrettanto profonda che trascende lo spazio-tempo di una vita sola.
In questo viaggio l’autrice guida il nostro sguardo un po’ più in là: oltre la coltre di studi, teorie e buoni consigli si annidano demoni rivestiti dal desiderio di cura perfetta, di amore perfetto quindi di madri perfette. Nella nostra cultura, la Madre, intesa come accudimento primario, è rivestita da una responsabilità sempre più grande: le sue scelte, il suo modo di essere e agire avranno un peso specifico sul futuro dei figli.
Forse è ora di alleggerire le madri da questo peso. La perfezione è come quel Ferro, pesante e freddo, che col tempo si poserà sul cuore della relazione madre-bambino.
L’Original Book Soundtrack di Shedir realizzata per la versione eBook
Alessandra Notaro
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[…] Pubblicato sul Salotto della Resilienza creativa il 13 settembre 2016 […]