“Questo poeta mente…”: Demoni e Meraviglie di Jacques Prevert

“Questo poeta mente…”: Demoni e Meraviglie di Jacques Prevert

Ormai sapete come la penso: siamo esseri multiformi ed illimitati. Il punto fondamentale è concederlo a noi stessi o meno. Ecco un altro meraviglioso esempio di Artista Caledoscopio, Jacques Prevert.

Inesatto e riduttivo chiamarlo Poeta (ammesso che davvero possiamo sapere con esattezza cosa definisce chi scrive versi, certo). E’ giovanissimo quando conosce André Breton, Raymond Queneau e i surrealisti ed entra a far parte di questo gruppo. Prevert si dedica attivamente al teatro, scrivendo testi messi in scena dalla compagnia teatrale “Groupe Octobre“.

Lavora anche nel cinema e nel mondo della musica; i testi delle sue prime canzoni, musicate da Joseph Kosma, verranno interpretate da cantanti famosi come Julette Grèco e Yves Montand. Nel 1938 si trova ad Hollywood perché scrive il soggetto per un film di M. Carnè, il celebre Porto delle nebbie e continuerà a scrivere per il cinema fino al ’44.

Nel 1945 riprende l’attività teatrale con la rappresentazione di un balletto cui collabora anche P. Picasso. Sempre del 1945 è la sua raccolta di poesie Parole (e quale altro titolo avrebbe mai potuto avere?! Lui che ha sparso parole come stelle luminose in ogni forma possibile?!).

Tra il 1951 ed il 1955 escono altre sue raccolte e nel 1955 è pubblicata La pioggia e il bel tempo. In quegli anni comincia a dedicarsi ad un’altra attività artistica, quella dei collages, che due anni dopo esporrà alla galleria Maeght. A proposito di collages: anche la Szymborska ne ha creati di meravigliosi! Come se incastrare parole ed immagini fosse un attitudine gemella nei Poeti. Scrive poi anche due saggi: L’univers de Klee e Joan Mirò, appunto su ‘versificatori di immagini’, come mi piace chiamare i pittori. Pubblica altre tre raccolte, prima di volare fra le stelle. Ho voluto ‘elencarvi’ la vitalità di questo Prevert perché la sento come un monito: a dare, dare, dare tutta la Bellezza che possiamo sprigionare.

Ora ecco a voi la sua poesia “Sabbie mobili” di cui fare esperienza preziosa!

Dèmoni e meraviglie

Venti e maree

S’è ritirato già il mare in lontananza

E tu

Come alga dolcemente dal vento accarezzata

Nelle sabbie del letto ti agiti sognando

Dèmoni e meraviglie

Venti e maree

Il mare s’è ritirato già in lontananza

Ma nei tuoi occhi socchiusi

Due piccole onde son rimaste

Dèmoni e meraviglie

Venti e maree

Due piccole onde per farmi annegare.

Laura De Santis

 

 

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