Racconti di strada – I mandarini
Cosa sono i racconti di strada? Sono brevi attimi di vita metropolitana carpiti con uno sguardo lanciato un po’ più in là della schermata dell’Iphone; storie vere inventate a partire da un sorriso o una risata; visioni improvvise che illuminano le mie giornate piene di autobus, metro e lunghe camminate a piedi.
Un cestino pieno di birre a poco prezzo sia in lattina che in bottiglia, l’immancabile Tavernello ( il vino dei poveri) e sopra adagiato con cura un piccolo sacchetto con dei mandarini.
Una mano raggrinzita e vacillante lo sistema di continuo e, nel farlo, lo accarezza ruvidamente. Traguardo della normalità, oggetto da comprare e da non nascondere. Gli occhi rossi lo covano, pieni di annebbiati ricordi di un mondo ancora non annebbiato.
Ogni tanto la mano raggrinzita solleva il piccolo sacchetto e lo avvicina al naso dal respiro pesante. Ed è proprio in quel momento che le labbra gonfie ed insieme rinsecchite si protendono e succhiano l’aria, per una volta, libera dal bruciore dell’alcool.
Al momento di pagare un veloce sguardo, insieme geloso e fiero, viene dedicato all’acquisto. Sguardo che sparisce quando arriva il turno delle birre e del vino: la mano ruvida ripone velocemente tutto quello che ha comprato in uno zaino sdrucito e gli occhi rossi sono tornati al mondo annebbiato del presente.
E così, appena fuori dal supermercato, lanciano un ultimo sguardo al sacchetto arancione mentre le dita callose cercano all’interno dello zaino.
Dopo pochi attimi la ricerca giunge alla sua conclusione e la mano ruvida tira fuori il Tavernello. Lo apre: il naso riconosce l’odore, le labbra il sapore.
Non ci sono più ricordi lontani di un mondo non annebbiato. La realtà è nebbia bruciante.
Un lungo sorso.
Un sorriso irreale.
La realtà è nebbia.
L. T.
Foto: Aaron Draper.