Il Furore di Bruce Springsteen
Le Arti sono vasi comunicanti fra loro. E’ una cosa in cui credo, che ripeto spesso e che continuamente si evidenzia nella realtà delle connessioni che possiamo scoprire.
L’articolo di oggi vuole anche essere un suggerimento a ‘percorrere’ tre manifestazioni d’Arte connesse fra loro strettamente. Procediamo cronologicamente.
Nel 1939 esce The Grapes of Wrath di John Steinbeck . Conosciuto in Italia come Furore, è uno dei capolavori della letteratura di tutti i tempi (e personalmente è uno dei miei romanzi preferiti).
La devastante crisi economica in cui versava l’America di quei tempi aveva costretto migliaia di persone a lasciare i campi nella speranza di trovare migliore sistemazione in California, cosa che non avviene. Lo strazio di queste famiglie, l’annullamento totale di quanto possiamo considerare vita è quello che racconta Steinbeck. Ad essere precisi anzi ci trasporta lì a sentire visceralmente quanto stanno vivendo questi esseri, prostrati e massacrati continuamente dalle contingenze.
Nel 1940 John Ford ne fece un film, che lo stesso Steinbeck adattò. Il film ebbe sette candidature agli Oscar del 1941, vincendone due: miglior regia e miglior attrice non protagonista , presente anche nella scena memorabile finale, che fu cambiata perché certamente non sarebbe stata accettata dalla censura di allora, di cui non aggiungo altro a vantaggio di chi ancora non ha letto il libro.
Ecco che nel 1995 arriva l’album The Ghost of Tom Joad di Bruce Springsteen.
Tom Joad è uno dei protagonisti del romanzo di Steinbeck, opera corale ma di cui Tom è il perno certamente. Springsteen che sempre ha cantato la sua terra, le fatiche degli esseri umani, le ingiustizie e le differenze sociali abbraccia questa figura, simbolo degli Stati Uniti d’America, ma soprattutto simbolo della lotta per la vita e la dignità della vita e del collegamento fra tutte le cose viventi, come Tom Joad dice nel romanzo stesso.
Potete conoscere queste tre ‘interconnessioni’ non necessariamente nell’ordine cronologico e non uno per volta ma potete creare la vostra personale connessione con queste potenti opere.
Laura De Santis