Io odio fare i regali  – 5 curiosità per 5 regali in stile Salotto della Resilienza Creativa.

Io odio fare i regali  – 5 curiosità per 5 regali in stile Salotto della Resilienza Creativa.

Io odio fare i regali. Odio fare i regali, soprattutto in questo periodo dell’anno. Interminabili tour nei negozi e poi tornare a casa con calzini, mutandine, guanti e altre cose, che immaginavo sarebbero stati dei perfetti inutili regali.


Ed ero insoddisfatta. “Anche io! Ho appena comprato una cover con le renne per mia zia”!
“E io dei calzini antiscivolo per il mio collega ed ha 30 anni e non ho la più pallida idea se cammini scalzo”.

Basta! Basta! Basta caro lettore.
Capisco che anche tu conosci bene questa sensazione.
Non dirmi di non fare i regali perché devo farli per forza”.
Tranquillo non intendo dirti questo.
Non leggermi con sospetto.

Voglio solo pensare insieme a te ai regali e soprattutto a dei regali con un significato speciale. Innanzitutto sai cosa significa la parola regalare?
Regalare significa: dare liberamente e spontaneamente, senza contropartita e in modo affettuoso; dice il dizionario Treccani.
Il tuo dono deve nascere spontaneo, se lo fai perché ti senti costretto allora non sei nello spirito giusto, quindi fermati qui.
Se invece senti il desiderio di donare qualcosa a quella persona, allora continua a leggere.

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5 curiosità per 5 regali in stile Salotto della Resilienza Creativa.


N.B. Non leggerai pubblicizzazioni di prodotti veri e propri ma idee a cui ispirarti.

  1. Sai precisamente come sono nati i Regali di Natale?
    Nell’Antica Roma, in questo periodo dell’anno si celebravano i Saturnalia, delle festività dedicate al dio Saturno.
    Durante questa feste ci si scambiavano le strenne,  dei doni benaugurali.
    Inizialmente le strenne erano dei rami d’ulivo o d’alloro che venivano raccolti nel bosco consacrato alla dea Strenia.
    La funziona delle strenne era augurare prosperità ed abbondanza. Per questo caro lettore, se la persona a cui vorresti fare il dono, immagini che gradirebbe un augurio di ricchezza (d’animo e non solo), il giusto regalo in stile Salotto è una piccola pianta.
    Magari proprio un alloro, piccolo ed economico.
    Con le cure che riceverà, la piantina potrà crescere e diventare rigogliosa, così come auguri alla vita della persona a te cara.
  2. Nella tradizione italiana, poco prima di Natale, il 13 Dicembre, si festeggia Santa Lucia, una martire cristiana dell’epoca romana.
    Nei primi secoli dopo Cristo, questa data coincideva con il solstizio d’inverno, la notte più lunga dell’anno.
    Santa Lucia, il cui nome già evocava la parola luce, divenne il sinonimo di una promessa sconfitta delle tenebre.
    Nel ricordare questa tradizione, se la persona a cui desideri far il dono ha bisogno di illuminare il proprio cammino, in modo simbolico, il regalo più adatto sarà una lampada o una candela.
    Dopo il solstizio, le giornate si allungano, la luce avanza e nella luce la chiarezza di dove si sta andando.
  3. Nei secoli scorsi, in alcune zone dell’Emilia, la notte di Natale, i contadini usavano bruciare del ginepro o appenderne un rametto come portafortuna e per impedire alla streghe di entrare in casa.
    Inoltre gli antichi romani erano convinti che il ginepro fosse un legno inattaccabile dai tarli e che potesse durare addirittura secoli.
    Caro lettore, se la tua persona ha bisogno di essere forte e resiliente, in modo che nessun tarlo l’attacchi, il giusto regalo sarà una tisana a base di ginepro.
    Ad ogni sorso sempre più forte.
  4. Se hai un amico pasticcione e combina guai, sai cosa potresti regalare?
    Un Panettone.
    Ti sembrerà strano, ma leggi bene la leggenda della nascita di questo dolce.
    Toni era un umile sguattero a servizio del duca di Milano, Ludovico il Moro.
    Toni doveva preparare il dolce per il banchetto della vigilia di Natale, ma lo bruciò.
    Toni però non si perse d’animo e con il poco rimasto in credenza (uova, burro, canditi e lievito madre), preparò una sorte di pane dolce.
    Lo servì al duca e i suoi ospiti che ne rimasero colpiti e vollero saperne il nome e fu detto loro che era il “L’è ‘l pan del Toni”.
    Una fetta di Panettone e auguri al tuo caro che qualcosa dei suoi pasticci si trasformi una gran sorpresa come ‘l pan del Toni.
  5. Se la persona a cui vuoi fare il regalo è un po’ sfigata e ha pure un animaletto, la vigilia dell’Epifania, corre un pericolo.
    Secondo la tradizione della costa tirrenica cosentina, infatti quella è una notte magica: gli animali diventano capaci di parlare e hanno il potere di maledire il loro padrone se li lascia affamati.
    Per questo motivo i contadini usavano nutrire bene il bestiame e gli animali domestici, in modo che fossero soddisfatti dei loro padroni.
    Quindi un regalo da pappare per piccolo amico a 4 zampe, sarà un buon portafortuna per il padrone.

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Spero di averti dato qualche simpatica idea.
Se così non fosse, caro lettore, almeno conoscerai delle simpatiche curiosità da raccontare al Cenone, soprattutto quando la zia chiederà “Allora ti sei fidanzato/a?”.

Valentina Freni

BIBLIOGRAFIA
Alfredo Cattabiani, Calendario. Le feste, i miti, le leggende e i riti dell’anno. Mondadori 2008. http://amzn.to/2o78Dhs

 

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