La vera storia della leggendaria Melba Liston
Ci sono vite che sono magie, in cui la manifestazione di quello che deve è talmente forte da superare qualsiasi ostacolo o verificarsi in maniera del tutto fuori dal comune.
Come la ‘chiamata alla Musica’ per Melba Liston, che vede un trombone a 7 anni e se ne innamora perdutamente tanto da rispondere alla madre (che le dice esterrefatta che quello strumento è alto come lei) che è la cosa più bella che ha mai visto.
Melba piccina, nata il 13 gennaio 1926 a Kansas City nel Missouri, inizia a studiare tutti i giorni, fino a che i disaccordi con il suo insegnante la faranno decidere di smettere di prendere lezioni ma non di suonare e studiare, cosa che continuerà da sola. Fino a diventare una grandissima trombettista, una vera stella.
Iniziò con delle band giovanili, per poi passare a delle big band e a lavorare con i maggiori artisti della scena bebop degli anni quaranta. Per esempio: registrò col saxofonista Dexter Gordon nel’47 ed entrò nella Big Band di Dizzy Gillespie, che, ai tempi, aveva tra i suoi membri musicisti del calibro di John Coltrane, Paul Gonsalves e John Lewis, per intenderci.
Celeberrime le sue tournèe, con Count Basie ed in seguito con Billie Holiday (nel ’49), che la toccarono così profondamente, notando la durezza della vita ‘girovaga’ che toccava ai musicisti, da farla smettere di suonare.
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Ma, sì sa, la Musica è qualcosa che non lascia scampo. Per cui, dopo essersi rintanata a suonare nella chiesa battista per qualche anno, e a fare delle comparsate nel cinema di Hollywood (tra cui ne “i dieci comandamenti”, del 1956), riprese a suonare con Gillespie e registrò con i Jazz Messengers di Art Blakey’s e formò un quintetto di donne tutto suo nel ’58, viaggiando in Europa l’anno seguente nello show “Free and Easy”, di cui Quincy Jones era direttore musicale.
Negli anni sessanta iniziò a lavorare alla composizione ed all’arrangiamento assieme al pianista Randy Weston, dedicandosi soprattutto ad ensembles di media e larga grandezza, conseguendo grande approvazione e successo fino agli anni ’90.
A metà anni settanta iniziò a suonare nella “Jamaica School of Music”, per sei anni, al termine dei quali tornò negli USA per dirigere sue bande. Ma quella esperienza giamaicana la portò a comporre splendide musiche.
Si spense nella sua casa di Los Angeles nella primavera del 1999 ed al suo funerale fu suonata la sua ‘African Lady’. Insomma una vita che è stata un cerchio continuo e meraviglioso nel segno della Musica.
Laura De Santis