D’Annunzio, l’amante dell’amore

D’Annunzio, l’amante dell’amore

D’Annunzio è passato anche alla storia per le sue numerosissime amanti, addirittura da racchiuderne gran parte in un museo.

Infatti se vi capita di passare sul Garda, fate una capatina al Vittoriale, celebre sua villa (comprensiva di teatro, in cui ora ogni estate c’è un nutrito cartellone di Musica e Teatro), dove troverete anche un Museo a sé stante in cui, oltre ai suoi abiti, sono raccolte le meravigliose lettere che scriveva alle sue amanti.

Probabilmente innamorato di se stesso, aveva necessità della perpetua adrenalina che deriva dallo stato di infatuazione. Ma di certo il prodotto di questi suoi ‘friccichi ner cuore’, come direbbe Rugantino, sono stata una splendida musicalissima letteratura.

La famosissima ‘Pioggia nel pineto’ è Musica pura. Provate a leggerla ad alta voce. Fatelo soprattutto, ve ne prego, se al mio solo nominarla avete provato un brivido di disgusto, ricordandola ai tempi del liceo. Ho già detto in altri articoli quanti danni abbiano procurato certi insegnanti non appassionati del loro lavoro!

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Non permetteteglielo oltre e riappropriatevi della Bellezza! Anche di quella presente nelle opere di D’Annunzio.

Come in questa, una lettera-poesia per una delle sue Amate. Guardate che assoluta purezza ed incanto per esempio in ‘Ho la bocca piena delle tue spalle,/che sono ora come un fuoco di neve tiepida disciolta in me.’ E nella chiusa ‘Tremano tutte le gocciole del mare’

Suprema purezza intrecciata in versi pieni di e, cifra stilista che contraddistingue D’Annunzio, che era davvero magistrale nel comporre tessuti colmi di sfumature, apparentemente distanti fra loro, in realtà tutte appartenenti alla grande coppa multiforme della Vita.

Gabriele D’Annunzio a Giuseppina Giorgi Mancini

Voglio che tornando tu trovi una paroletta del tuo amico stasera.

Ho un desiderio desolato di te stasera. Ahimè stasera e sempre.

Ma stasera il desiderio è di qualità nuova.

È come un tremito infinitamente lungo e tenue.

Sono come un mare in cui tremino tutte le gocciole,

tremano tutte le ali dell’anima,

tremano tutte le fibre dei nervi,

tremano tutti i fiori della primavera

e anche le nuvole del cielo

e anche le stelle della notte

e anche la piccola luna trema.

Trema sui tuoi capelli che sono una schiuma bionda.

Ho la bocca piena delle tue spalle,

che sono ora come un fuoco di neve tiepida disciolta in me.

Godo e soffro.

Ti ho dentro di me e vorrei tuttavia sentirti sopra di me.

Non mi hai lasciato tanta musica partendo.

Stanotte tienimi sul tuo cuore,

avvolgimi nel tuo sogno,

incantami col tuo fiato,

sii sola con me solo.

Oh melodia melodia…

Tremano tutte le gocciole del mare.

 

Laura De Santis

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Nessuna risposta.

  1. Daniela ha detto:

    poeticamente totalmente sublime e oserei dire impareggiabile, al di là della sua figura umana e/o militaresca

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