Datemi un ticchettio e vi creerò la colonna sonora più intensa del mondo
Ci siamo! La Notte degli Oscar sta arrivando. Come saprete, le categorie dei premi sono molteplici e vi è anche quella per la miglior Colonna Sonora. Cosa sarebbe un film senza il suo tappeto sonoro?
Nel corso della storia del Cinema sono state create apposite colonne musicale che sottolineano le trame dei film, fanno da trampolino di lancio alle stesse emozioni che il regista intende veicolare.
Quando non sono originali, abbiamo però comunque l’affiancamento alle immagini di brani che esaltano o indicano la via della trama, supportandola come un trono fa con i re e le regine.
Kubrik utilizzava brani di Musica Classica, quindi già noti, creando una simbiosi incredibile nella storia che lui raccontava.
Non tutti i compositori di colonne sonore agiscono alla stessa maniera, ma la stragrande maggioranza vede con estrema attenzione il film per poi creare il tappeto musicale che meglio lo accompagni. Caso più raro è che le musiche siano composte prima e senza osservazione del film ed accade questo normalmente quando il regista assume un ruolo di despota, dimenticando che la collaborazione fra le Arti è ciò che conduce alla massima riuscita del prodotto artistico. Ma che farci?! L’essere umano a volte ha un particolare rapporto con il proprio ego, che ogni individuo è bene abbia, certo, ma alcune volte l’equilibrio è un po’ evanescente, diciamo così.
Il caso ‘sonoro’ del film, in corsa per le Statuette, come usa dire, e di cui ho scelto di raccontarvi è l’emozionante Dunkirk. Film complesso e direi ‘aperto’ tanto da aver causato diatribe varie sia nel pubblico che nei critici. Che è sempre cosa ottima, perché indica che ha ‘mosso’ qualcosa e non ha lasciato indifferente chi lo ha visto e questo è sempre segno di vitalità della creatività in un oggetto d’Arte.
Assolutamente da vedere! Ognuno potrà trarne le sue conclusioni (il mondo è bello perché vario, dice il detto) ma certamente va ‘osservato’. Personalmente l’ho molto apprezzato.
I segreti alla base della colonna sonora di Hans Zimmer
Ma torniamo però alla sua colonna sonora, perché anche in questo è un film davvero particolare. Ah! Importante per i non addetti ai lavori: l’importanza del mixaggio sonoro, di cui in qualche modo ho accennato prima, senza però chiamarlo così. Ma ritorno su questo punto fondamentale. Il mixaggio sonoro è appunto la creazione della simbiosi fra immagini e suoni e già è stato notato dagli ambienti cinematografici in questo film un lavoro certosino e magistrale di questo muoversi insieme di immagini e suoni. Questo porterà ad accaparrarsi la mistica statuetta dorata? Probabilità alte!
Le musiche originali sono di Hans Zimmer, compositore tedesco di 59 anni, nominato nove volte all’Oscar e che ha già collaborato con Nolan ad altri cinque film (i tre Batman, Interstellar e Inception).
C’è un rumore, che accompagna lo spettatore dall’inizio del film e che c’è quasi sempre: il ticchettio di un orologio, poi sintetizzato e modificato in vari modi. Zimmer ha raccontato di aver ricevuto, insieme alla sceneggiatura di Nolan, la registrazione di un particolarmente inteso e snervante ticchettio, quello di un orologio da tasca di Nolan.
Da questi elementi, il ticchettio e le tre storie che si incastrano nel film, Nolan e Zimmer hanno deciso di usare per la colonna sonora la scala Shepard, che Nolan ha spiegato così: “C’è un’illusione acustica, se vogliamo chiamarla così, che si chiama “scala Shepard” e che avevo già usato in The Prestige con il compositore David Julyan. È un’illusione che fa credere che ci sia sempre un tono ascendente. È un effetto cavatappi. Ho scritto la sceneggiatura secondo questo principio, con tre linee temporali che danno una costante idea di intensità, di intensità crescente. Volevo costruire una musica con dei simili principi matematici”.
La scala Shepard prende il nome da Robert Shepard, lo psicologo che la ideò: praticamente una certa scala viene suonata contemporaneamente su ottave diverse, continuamente ascendenti.
Nella scala Shepard si sovrappongono tre scale, che vengono suonate in contemporanea su ottave diverse. Semplificando, una si mantiene stabile nel tempo, una si affievolisce e l’ultima cresce d’intensità. Questo avviene appunto nelle transizioni, delle scale e delle tre storie parallele, che Nolan ha deciso di raccontare, ambientate in altrettanti luoghi: la spiaggia, il cielo e il mare. Tutto questo per inchiodare l’attenzione dello spettatore tramite l’intensità crescente di suoni e scene. L’effetto di questo continuum musicale è che porta alla certezza di chi guarda il film che quel crescendo andrà avanti all’infinito. In effetti il risultato di tensione continua è raggiunto decisamente!
Questo brano ne è un esempio:
Ed ora attendiamo il verdetto della Giuria dell’Academy! Mucha mierda a Nolan e Zimmer!
Laura De Santis