La ricetta per un matrimonio perfetto
Ieri è andato in scena il matrimonio più atteso dalla nazione britannica e non solo. Inghilterra e USA, Harry e Meghan, sono convolati a nozze. Un matrimonio degno delle più famose favole sulle principesse. Ma Royal Wedding a parte, qual è la situazione reale dei matrimoni oggi? E perché ci si sposa meno?
Complici la crisi economica e i cambiamenti sociali, nella generazione tra i 18 e i 38 anni, ci sposa molto meno e molto più tardi.
La scelta di un partner richiede consapevolezza sulla propria individualità e riflessioni sulle capacità d’impegno, per evitare matrimoni fatti con leggerezza e sotto la pressione sociale del tempo che passa. Ci sposa meno ma con più qualità.
Immaginatevi di ritornare a 40 anni fa.
Se la vostra età si aggira tra i 18 e i 38 anni, sicuramente la maggior parte di voi sarebbe stato sposato.
Qualcuno magari con figli.
Grazie a un contesto socioeconomico diverso, il modello più comune era quello che dai 20 anni in poi si dovesse sposare, mantenere ruoli di genere ben definiti e costruire un legame forte per tutta la vita.
Noi figli di questa precedente generazione, abbiamo assistito spesso al crollo di questo modello e abbiamo scontato sulla nostra pelle un numero crescente di separazioni e divorzi.
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Queste ferite, insieme alle incertezze sul condizioni lavorative ed economiche, hanno fatto sì che un legame del genere sia temuto e allo stesso tempo considerato estremamente prezioso.
Per cui, per arrivare al grande passo abbiamo bisogno di consapevolezza e riflessioni. Riflessioni su cosa?
Quando una coppia inizia un percorso, ognuno dei due si aspetta che l’altro si comporti come gli è più familiare. Non è una colpa, ma normalmente ci si aspetta ciò a cui si è abituati.
Sulla base di questa aspettative, ognuno cercherà di modellare il proprio partner.
Questo si fa ancora più forte quando, a seguito del matrimonio, ci si ritrova a vivere insieme per la prima volta.
Ci saranno aspetti in cui uno dei due sarà più flessibile e aspetti in cui sarà più rigido.
In questo processo di accomodamento si formerà un nuovo nucleo, la cui riuscita dipenderà dal grado di impegno di ciascuno dei due.
La situazione richiederà molti più investimenti e spesso a scapito di altri rapporti (quelli con la famiglia d’origine in particolare).
La coppia deve avere la libertà di sperimentarsi come famiglia, lasciare l’abito di figli e indossare quello di moglie o marito.
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La ricetta per un matrimonio perfetto richiede quindi impegno, ma non devono mancare passione e intimità, dice lo psicologo Robert Sternberg.
Un matrimonio concentrato solo sull’impegno diventa un matrimonio vuoto: unioni con poco amore ed emozioni, si vive insieme ma è se come se si conducessero vite staccate.
Quanto imparato dai fallimenti delle generazioni precedenti, vale per le coppie sposate e vale anche per chi fa una scelta alternativa.
Il matrimonio ha perso parte del suo carattere istituzionale (aspetti formali e pubblici), per diventare una scelta intima e privata, permettendo a tanti di poter sceglierlo come un’eventuale opzione tra le diverse possibilità di vivere una vita di coppia soddisfacente.
Ci saranno meno matrimoni ma più amore.
Valentina Freni