Ricordi flashbulb – Ricordi esattamente quello che facevi l’11 settembre 2001?
Se faceste un piccolo esperimento e chiedeste ai vostri amici cosa facessero esattamente quando hanno saputo dell’attentato dell’11 settembre 2001, scoprireste che molti ricordano con certezza quei momenti.
Non solo riferiscono in linea generale cosa accadeva loro, ma richiamano anche particolari minuziosi.
Questo genere di ricordi sono chiamati ricordi flashbulb.
Su come sia possibile ricordare così bene quei momenti, diversi psicologi hanno provato a darne una spiegazione.
Secondo Brown e Kulik, gli scienziati che hanno studiato per primi i flashbulb, abbiamo ricordi nitidi perché, quando gli avvenimenti sono così drammatici e comportano conseguenze nel mondo sociale e privato, si attiva un meccanismo che fissa i ricordi in modo permanente nella nostra memoria.
Per cui si riesce a richiamare facilmente il luogo in cui si è appresa la notizia; l’evento; il proprio stato emotivo e quello di chi ci era accanto.
Due psicologi sperimentali, Talarico e Rubin, hanno studiato questo tipo di ricordi proprio in relazione agli eventi dell’11 settembre.
Il 12 settembre 2001, hanno intervistato alcuni studenti in merito al ricordo degli attentanti del giorno precedente.
Le interviste vennero ripetute ancora a distanza di 7, 42 e 224 giorni dopo.
Effettivamente i ricordi continuarono ad essere molto vividi, ma la loro coerenza nel tempo non era maggiore rispetto ad altri tipi di memorie. Questi risultati hanno fatto ipotizzare che alcuni aspetti dei flashbulb, non fissino nel momento stesso in cui sono vissuti, ma che in qualche modo vengano “ritoccati” nel tempo.
In particolare Talarico e Rubin sottolineavano l’importanza dei giorni immediatamente successivi all’evento.
Le nuove informazioni acquisite durante le ore successive, insieme a un insieme di fattori quali informazioni precedenti, stato emotivo ecc. , influiscono sulla costruzione del flashbulb, arricchendolo e rendendolo ancora più nitido.
Lo stesso tipo di fenomeno è stato studiato anche in relazione ad eventi come l’assoluzione inaspettata di O. J. Simpson; per la morte di Lady Diana; per le dimissioni di Margareth Tatcher.
Si è ipotizzato anche che, a furia di richiamare in memoria quell’evento particolare, il ricordo subisca delle influenze andandosi a modificare. La capacità umane di ricordare eventi, pur avendo straordinarie caratteristiche, tende a modificare la traccia immagazzinata.
Probabilmente i vostri amici ricordano cosa facessero l’11 settembre del 2001, ma il ricordo potrebbe essersi modificato nel tempo.
Questo non impedisce di commemorare degnamente eventi così drammatici, anzi. Al di là del fatto che i nostri ricordi siano stati rimaneggiati o meno, quello che resta è l’impatto emotivo sul nostro vissuto ed è proprio per questo che vanno condivisi.
COMMEMORARE : dal latino commemorāre, composto da cŭm cioè “con” e memorāre ossia “ricordare”.
Valentina Freni