L’arte di superare il fallimento – non fare il Bojack Horseman
La dura realtà del fallimento è una prova che tutti, prima o poi, devono superare.
Lo sa bene Bojack Horseman, protagonista dell’omonima serie Netflix.
Mentre il cavallo antropormorfo decide di far fronte al fallimento con autocommiserazione, odio, alcol, sesso e abbuffate, noi possiamo scegliere di trovare una soluzione più efficace e imparare a convivere con i nostri errori.
Netflix ha da poco rilasciato i nuovi episodi di Bojack Horseman, l’irriverente cartone per adulti che ha come protagonista un cavallo antropomorfo, ex star della tv.
Bojack non ha saputo mantenersi sull’onda del successo e naviga tra relazioni sentimentali insoddisfacenti, bevute, abbuffate, sentendosi condannato a ripetere errori e fallimenti.
Nella quinta stagione, però, Bojack cercherà continuamente di redimersi da questo senso di fallimento continuo, provando a diventare una persona migliore.
Non sappiamo se Bojack riuscirà nel suo intento, ma sicuramente ci avrà offerto l’occasione di riflettere su tutti i nostri piccoli fallimenti quotidiani e su quelli più grandi, ma soprattutto di come reagiamo ad essi.
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Cedere a comportamenti come quelli adottati da Bojack (autocommiserazione, odio, alcol, sesso, abbuffate) non rappresenta un modo per trovare una soluzione e imparare a convivere con i propri errori, quanto piuttosto mettere a tacere dei sentimenti scomodi.
Come possiamo sopravvivere?
È necessario accettare che la dura realtà del fallimento è una prova che tutti, prima o poi, devono superare.
Nessuno, purtroppo, ne è esente.
Persino personaggi illustri e brillanti ne hanno dovuto assaggiare un po’, nonostante doti, capacità e ricchezze.
È una condizione normale dell’essere umani.
Qualsiasi errore si sia commesso, questo non è una definizione di noi stessi.
Leggere un fallimento come un modo per descriversi è limitante e quasi mai obiettivo, poiché un numero esorbitante di fattori entrano in gioco, non solo la bravura, l’intelligenza o la morale della persona.
Possiamo provare a dare una lettura differente all’errore, come un’occasione per rimettere in discussione i nostri piani, i nostri valori e i nostri obiettivi.
E magari anche apprendere qualcosa di nuovo e inattesa.
Questa crisi non è negativa, ma rappresenta un’opportunità per fare un check del proprio cammino, valutare la direzione ed eventualmente cercare nuove strade più efficaci.
Spesso, quello che ci sembra un errore che segnerà per sempre la nostra vita, altro non è che solo un piccolo passo falso totalmente rimediabile.
È molto importante imparare a relativizzare i fallimenti, chiedersi “Fra un mese, fra un anno, fra dieci anni, questo sbaglio sarà ancora così importante?”.
Si rischia spesso, presi come siamo dalle nostre cose di perdere di vista l’importanza generale di una faccenda, soffrendo eccessivamente, per sbagli che, in realtà, sono solo aspetti limitati.
Se venissi bocciata ad un esame e pensassi che questo è la fine del mondo, non starei considerando che quell’esame è solo un passo verso qualcosa di più grande come può essere laurearsi.
Proprio per queste ragioni, è necessario essere indulgenti con sé stessi quando si commette un errore. Non serve trattarsi male, non serve dirsi “così impari”, non serve ricoprirsi di vergogna.
Un modo salutare di far fronte alla situazione è quello di prendersi cura di sé in modo compassionevole, come si farebbe con un amico o con un familiare.
L’eccessiva autocritica, l’offesa, lo sminuirsi, ci rendono il nostro peggior nemico, esattamente come fa Bojack.
Sbagliare, fallire, essere limitati è una condizione naturale della nostra esistenza; saper convivere con questa consapevolezza e sapere in che modo agire, possono far sì che il dolore e la sofferenza che ne derivano, non siano solo un ostacolo, ma diventino un trampolino da cui ripartire per costruire la migliore vita possibile.
Bojack non l’ha ancora capito, ma abbiamo fiducia che accada nella nuova stagione.
Buona visione.
Valentina Freni