Andando a scuola, in bicicletta
Per inaugurare il nuovo anno scolastico ecco per voi i versi dell’amato Giorgio Caproni.
Siamo decisamente in atmosfera gotica (pensate per esempio ai film di Tim Burton e scorrete i versi…non vi sembra di vedere il protagonista percorrere strade avvolto dalla nebbia del mattino?!)
La bicicletta ricorre nelle Poesie di Caproni, come un simbolo utilizzato per indagare il viaggio, ma anche la trasformazione. Questo componimento si trova nella raccolta Altri Versi ed è il secondo.
Che lo spostamento in bici sia metafora del viaggio non vi è dubbio, come ci indicano i versi ‘Con l’anima mia stretta/ E abbottonata, anch’io/ pedalando al mio dio’ (anzi addirittura si fa viatico per meditare ea arrivare, in qualche modo, ad un dio)
Caproni non sottolinea qui il viaggio in sé ma lo stato d’animo nell’effettuarlo. D’altra parte, si sa, non è quanto accade importante quanto il ‘come’ reagiamo a queste cose.
Andando a scuola Giorgio Caproni
Un prete in bicicletta
all’alba, che fretta.
Con l’anima mia stretta
E abbottonata, anch’io
pedalando al mio dio
me n’andavo, in disdetta.
Il cuore aveva fretta
più del piede, e batteva.
Ma dove mai correva
(nella nebbia) a quell’ora?
La mente brancolava
cercando, nota, la strada.
E ahi se mi strozzava
stretta intorno alla gola
(quel prete in bicicletta!)
umida la giacchetta.
Perdevo moglie e figli,
lo sentivo, fra i tigli.
Perdevo andando a scuola,
nell’acqua di quell’aurora,
tutta l’intera vita
mia, consumata in salita.
Davvero mai fu più assassino
(mai) nel mio petto il mattino.
Laura De Santis