Piccolo manuale per farci ascoltare
C’era una volta una giovane fanciulla che aveva molto da raccontare sul suo ultimo viaggio. Quante avventure aveva vissuto, immaginava che i suoi amici sarebbero stati curiosi di conoscere i dettagli e ridere con lei delle più simpatiche disavventure. Ma non fu così.
La giovane fanciulla, che chiameremo per comodità Stelluccia, aveva notato che i suoi racconti si perdevano nel caffè bevuto dai suoi amici.
La quantità di zucchero era un argomento più interessante dei piatti tipici assaggiati durante il viaggio.
Stelluccia era molto abbattuta. Voleva farsi ascoltare e non sapeva cosa fare!
Se anche tu sei una Stelluccia, vuol dire che non hai ancora incontrato il Salotto della Resilienza creativa e ….
IL PICCOLO MANUALE PER FARCI ASCOLTARE
LO SGUARDO GIUSTO.
Stelluccia hai visto tanti episodi della serie Lie To Me. Ha capito che il comportamento non verbale può essere osservato per capire se il tuo fidanzato è davvero andato a giocare a calcetto.
Ma Stelluccia non aveva pensato che anche i suoi gesti, la sua voce e il suo sguardo potessero aiutarla a farsi ascoltare.
Stelluccia, al prossimo caffè, mantieni lo sguardo sullo stesso piano della tua amica e guardala negli occhi. Mantieni il contatto visivo.
Ti siederai comodamente sulla poltroncina del tuo bar preferito, in modo che la tua postura sia aperta e rilassata. Niente sguardo torvo, niente sopracciglia alzate, niente postura ritirata.
IL SORRISO GIUSTO
Un punto a parte per il sorriso, perché un’espressione fondamentale.
Fin da piccolissimi impariamo a sorridere e lo facciamo con lo scopo preciso di connetterci agli altri ed entrare in relazione. Quando un bimbo ci sorride ci sciogliamo.
Stelluccia hai capito cosa fare? Sorridi.
Questa espressione ha un effetto potente sugli interlocutori, motivandoli di più all’ascolto. Però assicurati di usarla con sincerità, si riconosce subito un sorriso falso.
SII SICURA DI QUELLO CHE DICI
Stelluccia sii sicura di ciò che dici, delle idee che vuoi esprimere.
Quando non sei sicura, invii i messaggi in modo confuso e l’ascoltatore sarà costretto a ricostruire quanto viene detto.
Se l’ascolto diventa troppo faticoso, l’ascoltatore non sarà più motivato e potrebbe dirige la sua attenzione verso altro o non capire ciò che dici.
CONCENTRARTI ANCHE SUGLI INTERESSI DELL’INTERLOCUTORE
Stelluccia se la tua amica Pinuccia ama la moda, collega il tuo racconto alla moda.
Se i tuoi racconti non hanno nessun punto in comune con ciò che le piace o preferisce, non sarà molto attenta e si annoierà. Conosci le persone accanto a te e quando racconti qualcosa unisci le tue idee con ciò che loro interessa.
LE PAROLE GIUSTE
Ogni persona ha il suo livello di comprensione, ma se usi delle parole complesse da comprendere, potresti far vivere al tuo interlocutore una situazione umiliante.
Stelluccia tu non ti dai delle arie e allora perché passare per una che se la tira?
Trova le parole giuste, il linguaggio più adatto a chi ti ascolta.
Se proprio non puoi far a meno di usare dei termini complessi, ogni tanto prendi una pausa dal racconto e chiarisci il significato delle parole usate. Non ci saranno malintesi.
FEED-BACK
Stelluccia sei arrivata alla fine del tuo racconto. Come fare per capire se sei stata ascoltata? Cerca un feed-back. Poni delle domande, incoraggia lo scambio di idee e suggerimenti.
Se Pinuccia non ti dà un riscontro non puoi capire se è stata un buon ascoltatore e se ha davvero compreso ciò che le volevi dire.
Stelluccia adesso sei pronta a raccontare del tuo viaggio ad altri amici.
Vedrai, da oggi l’attenzione non sarà più verso il cupcake del tavolo a fianco ma solo sui tuoi racconti.
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Valentina Freni