Come mettere ordine nelle nostre vite e a questo “casino climatico”

Come mettere ordine nelle nostre vite e a questo “casino climatico”

“Quando inizialmente siamo partiti per la Luna, la nostra attenzione era solo per la Luna. Non avevamo in mente di guardare indietro verso la Terra. Ma una volta fatta, questa potrebbe diventare la ragione più importante per la quale siamo andati”.

I recenti dati hanno rivelato che basta mezzo punto nell’aumento delle temperature medie globali per rendere insicuro il nostro pianeta. In Climate casino,  Nordhaus vincitore del premio Nobel per l’economia ha spiegato come molte discipline siano interconnesse tra loro quando si parla di cambiamenti climatici: dalla scienza all’energia, dall’economia alla politica, individuando al tempo stesso con chiarezza i passi necessari a prevenire la catastrofe.

Un piccolo punto per alterare la Terra così come noi la conosciamo. Ma la conosciamo veramente questa Terra che da secoli ci ospita?

Le parole di apertura sono di un’ astronauta. Forse non tutti sanno che la maggior parte degli astronauti che si trova orbitare intorno alla Terra, sperimenta due fenomeni: l’euforia e la così tradotta “Visione d’insieme” ( Overview Effect).  L’uomo sulla Luna ha rappresentato fondamentalmente la possibilità per gli individui di guardarsi dall’esterno. Chi è andato lassù vive un profondo stato di euforia mista ad un senso di profonda connessione. E’ possibile vedere quel sottilissimo strato che protegge la Terra dai pericoli dell’Universo.

Sentendo queste testimonianze ho capito qual è la forza di film come Gravity di Alfonso Cuaròn interamente ambientato nello spazio: ti trovi là ad una distanza inimmaginabile dalla Terra, esposta/o a qualsiasi pericolo e alla violenza del Sole. La sensazione che hai è che ti manca realmente la Terra sotto i piedi e vorresti tornare al più presto alla “normalità”. Ora capisco perchè il mio primo commento  a questo film nonostante mi sia molto piaciuto è sempre stato un immediato “Che ansia!” 



“Turning the camera around”. “Gira la telecamera”, è la frase che ha permesso agli spettatori di poter vedere per la prima volta le immagini della Terra. Nessuno poteva immaginarsi che una simile visione avrebbe avuto un impatto così grande dal momento che il focus fino ad allora era stata la Luna. Invece la camera è stata girata verso noi stessi e questo ha dato una nuova consapevolezza.

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Lasciamo che sia uno dei tanti astronauti che ha avuto questa fortuna a dirci cosa ha vissuto.

Posso solo descrivere quello che abbiamo visto. Guardando giù verso la terra, si vede quella linea che separa il giorno dalla notte, lentamente spostarsi attraverso il pianeta — e temporali all’orizzonte, proiettando lunghe ombre come al tramonto, e la terra che si risveglia. Si vedono le luci dalle città e dai paesi. Gli eventi che si vedono dallo spazio… volare sopra i temporali, guardarli dall’alto, è meraviglioso– come uno spettacolo di fuochi artificiali. E guardi tutto questo da molto in alto. Stelle cadenti che cadono sotto di noi o vele ballanti di aurore. E’ difficilissimo descrivere quei colori, quella bellezza, quel movimento.

Questa storia ci mostra come a volte basta cambiare prospettiva, l’angolo della nostra visuale per aumentare i livelli di consapevolezza. Avere una visione d’insieme aumenta il nostro senso di connessione agli altri e al pianeta che abitiamo, troppo spesso dimenticato.

Ormai pensiamo che esistano veramente dei confini fisici tra i paesi e le popolazioni, e la Terra è come il nostro banco di scuola su cui possiamo realizzare discutibili graffiti…tanto non è nostro.

Girare ogni tanto la telecamera, cambiare la nostra visuale, ci permette di ampliare anche la nostra visione: non siamo più noi al centro del nostro mondo personale, ma facciamo parte di qualcosa di più grande e bello. L’intelligenza ecologica, secondo lo psicologo Daniel Goleman, sarà la prossima tappa dell’evoluzione umana: la capacità di riconoscere le molteplici connessioni che ci legano all’ambiente, l’abilità di cogliere anche le implicazioni del proprio operato, le ripercussioni sull’intero sistema di ogni scelta personale.

Questa particolare e sofisticata intelligenza, unita a quella emotiva e quella sociale, ci permetterà di passare da un sistema regolato dall’Ego (Ego-sistema) ad una visione più ampia dell’Io in relazione agli altri e al proprio ambiente (Eco-sistema). Non ci resta molto tempo, quindi attrezziamoci fin da ora perchè questa evoluzione si concretizzi.

Gira la telecamera e guarda indietro.

Per gli astronauti il via è stato dato dalla visione della Terra dallo spazio, per te potrebbe potrebbe essere qualcos’altro.

Quando guardiamo la terra dallo spazio vediamo questo pianeta indescrivibilmente bello. Sembra un organismo vivente che respira. Ma, allo stesso tempo, sembra estremamente fragile. 

Guardandola, capisci che è situata in modo che il sole possa prendersi cura di noi. E ti aggiusti la tua prospettiva e capisci, eh beh, dobbiamo prenderci cura di lei, in modo che possa continuare a farlo per noi. Non so come non si possa avere un apprezzamento maggiore per essa dopo averla vista così.

 

Alessandra Notaro

Per approfondire:

Cambiamento climatico, cosa fare per evitare la catastrofe?






 

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