“Mistero e poesia” di Fabio Mengozzi è un viaggio onirico e introspettivo

“Mistero e poesia” di Fabio Mengozzi è un viaggio onirico e introspettivo

L’Articolo di oggi è speciale perché è un’intervista ad un compositore dei nostri tempi Fabio Mengozzi.

Ho ascoltato il suo cd ‘Mistero e Poesia’ ed è incantevole. La mia traccia preferita è Reverie IV, che potrete ascoltare nel collegamento alla fine dell’intervista.

Ma veniamo alle domande e, soprattutto, alle risposte!

  1. Titolo perfetto per il tuo lavoro, caro Fabio, giacché ogni brano è davvero un racconto poetico; ognuno di essi infatti racchiude in sé un’impronta riconoscibile ed unica, una nuance –direbbero i francesi- una sfumatura. E lo si ascolta fluendo attraverso di esso, come sfogliandolo, ed incontrando in ogni traccia un racconto diverso. Il tuo intento era quello di riunire tracce differenti o nasce come lavoro unitario? Quale il tuo modo di procedere con la composizione? Insomma come è nato l’incantevole ‘Mistero e Poesia’?

Il tentativo di questo CD è accorpare in un’unica raccolta brani originariamente composti per occasioni differenti o addirittura inediti, ma tutti accomunati dai temi del mistero e della poesia. Ho cercato di immergere l’ascoltatore in un mondo onirico, spirituale, dove regna l’introspezione. Sono queste del resto le costanti che attraversano la mia opera compositiva.

  1. Per me è risultato evidente il tuo rapporto con Chopin per la purezza melodica e Satie per la brillante sorprendente vitalità, ed anche con il mio amatissimo Ravel, che nella traccia 7 ‘Reverie IV’ ho sentito vibrare (e di questo ti ringrazio personalmente!). Ma ovviamente Mengozzi è Mengozzi, anche perché credo fermamente che ogni Artista sia figlio della propria epoca. In ogni caso, però, se c’è, quale è stato il (o più) compositore che ha avuto influenza o da cui trai ispirazione?



Sebbene abbia studiato a fondo la musica di ogni epoca e continui a farlo, mi è difficile trovare legami diretti con altri autori oppure opere tali da avermi influenzato in modo decisivo. Riconosco tuttavia una particolare vicinanza all’opera di J.S.Bach, per la sua peculiare geometrizzazione. Però, a mio parere, la svolta per un artista consiste nel guardare dentro se stesso, perché è quello il luogo ove può attingere all’autenticità del suo mondo interiore.

  1. Il tuo rapporto con la Musica quando e come nasce? Probabilmente la domanda più ricorrente ma necessaria che si fa ad un musicista

Ho scoperto molto presto di avere una predisposizione per la musica. Intorno ai quattro anni già suonavo e componevo piccoli brani. Ciò mi ha consentito di concentrare appieno le mie energie nel far musica, risparmiandomi l’assillo che molti provano nel dover scegliere fra una strada e un’altra: la mia era già tracciata e, in un certo senso, io mi sono trovato semplicemente ad accettarla, proseguendo nel cammino.

  1. Consigli di ascolto e di lettura per i nostri amici che seguono il Salotto. Cosa, secondo il M°Fabio Mengozzi non deve mancare nella propria biblioteca e nel reparto Musica

La “Commedia” di Dante Alighieri e le raccolte poetiche di Giovanni Pascoli, così come l’integrale dell’opera di J.S. Bach

Qui potete trovare l’album intero

Laura De Santis

 

 

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