Babbo Natale, regalami una chitarra. Firmato Joan Jett
Joan è un’adolescente che vive a Los Angeles. A tredici anni per Natale riceve in dono la sua prima chitarra.
Non la lascerà più e diventerà quella che è oggi considerata una delle maggiori esponenti del punk rock.
Ma torniamo in quegli anni in cui tutto sta iniziando per lei. Un anno dopo aver ricevuto il suo amato strumento, Joan Jett sente che la Musica è condivisione e mette insieme un gruppo di sole ragazze ed inizia a suonare in zona.
Ecco comparire Kim Fowley, produttore discografico di Los Angeles, che scoprì la band ad uno dei loro concerti e divenne loro manager. Il gruppo venne rinominato The Runaways e si assicurò un contratto con la major Mercury Records.
Avevano quindici anni e una potenza incredibile sul palco. Basti pensare che Joan Jett si presentava sempre vestita di una tuta di pelle rossa e la cantante Cherie solo con la lingerie.
Il pezzo probabilmente più famoso di questo inizio sfolgorante è ‘Cherry Bomb’, che dopo vi propongo, tratto da un live in Giappone nel 1977.
La band realizzò tre album durante la carriera, ma non ottenne mai particolare successo commerciale negli Stati Uniti, mentre invece riuscirono a guadagnarsi una ottima schiera di fan in Giappone, in particolare il secondo album Queens of Noise (ed a questo proposito: forse ricorderete il cartone animato giapponese, appunto, Jem e le Holograms…che non ci sia una diretta influenza?! La vicinanza temporale è sospetta)
In ogni caso il gruppo divenne popolare nel circuito di Los Angeles nella scena hard rock e punk rock. Le Runaways si sciolsero però nella primavera del 1979 e Joan Jett, che aveva allora ventuno anni, si spostò a New York per dare inizio alla carriera solista.
Da qui può partire un altro articolo.
Intanto desideravo raccontarvi con questo articolo che nella seconda parte degli anni settanta c’è stato un gruppo esplosivo formato esclusivamente da donne: come nel caso delle compositrici classiche di cui vi ho parlato – vedi gli articoli– , riscontro sempre purtroppo quel silenzio sulle donne Artiste di cui tanto mi rammarico, perché sono invece un esempio stimolante e straordinario di ‘essere quanto si sente di voler essere’ per tutte le donne ed in particolare per le ragazze, che sono alla scoperta del proprio sé.
Inoltre volevo ribadire con questo articolo, in un momento delicatissimo per le Donne e la Femminilità, che ci sono state queste magnifiche donne che si sono unite a creare qualcosa di Potente.
Vi lascio al meraviglioso live in Giappone di Cherry Bomb. Buon ascolto.
Laura De Santis