Freddy Mercury, l’unica vera Regina

Freddy Mercury, l’unica vera Regina

In questi giorni che Bohemian Rhapsody concorre come miglior film agli Oscar 2019, vi parliamo di Freddy Mercury, della sua ricerca di un’identità e della sua infinita capacità di resilienza.

L’Artista è per definizione asessuato, da intendersi che è oltre il genere. Il suo sguardo è limpido appunto in virtù di questo, poiché riesce ad entrare nella psiche di tutti.

Ciò detto, il punto è che l’essere umano non può essere inscatolato. Attraversiamo un periodo storico in cui il rassicurante ‘etichettare’ l’altro sta raggiungendo vertici di squallore e bruttura abnormi. Ma siamo esseri umani. Non scatolame! Le etichette sono valide solo in quel caso.

Pensiate o meno che la vita si concluda con l’esperienza su questa Terra, è indubbio che possediamo un’Anima. Anzi, che siamo posseduti da un’Anima, che è l’afflato, il fuoco che ci spinge a porgi domande, a ricercare ed anche a condividere con passione quanto troviamo.

Freddy Mercury, di cui voglio parlarvi oggi, era un’Anima ed ha condiviso la sua Energia e la sua Arte col mondo intero. Torneremo su lui, perché la ricchezza di quest’uomo è sfaccettata e davvero grande. In questo periodo c’è nelle sale un film a lui dedicato e davvero ben fatto, ottimo sia per ripercorrere la sua figura, se lo conoscete, o per avvicinare a lui bimbi.

Se Freddy avesse creduto ai limiti o alle etichette non lo avremmo avuto.

Ricordatevi di questo quando incontrate sulla vostra strada qualcuno che vuole limitarvi. Freddy si chiamava Farrokh Bulsara ed era nato nella splendida Zanzibar da genitori persiani emigrati in India, dove visse fino a diciotto anni. Una volta divenuto celebre, rimosse la sua vita di adolescente e bambino, evitandone di parlarne.

Era poverissimo. Ma ripeteva sempre che era una star e si comportava di conseguenza, distruggendo tutto un sistema di credenze che avrebbe potuto strangolarlo.

Ve lo ripeto: ricordatevi che non è la ‘condizione’, oltretutto mutabile, ma ciò che crediamo sia vero a realizzare la nostra vita. Quindi vogliamo ancora parlare di etichette?! Per favore!

E Freddy credette fermamente in se stesso e nella propria vocazione musicale, così riuscendo ad abbattere qualunque limite. Oltrepassò i limiti oggettivi della sua voce da baritono per cantare nel registro da tenore leggero, con un falsetto rinforzato, come potremmo definirlo in gergo tecnico. Ovviamente questa ‘forzatura’ delle barriere vocali ebbe delle conseguenze come noduli che gli diedero filo da torcere, rendendo la sua voce meno flessibile. Ma comunque li aveva abbattuti.

Ai tempi della splendida collaborazione con Montserrat Caballé, memorabile soprano, Freddy si confidò con lei dicendole che era un baritono.

Sapeva di esserlo ma che era consapevole che il pubblico ormai era abituato alle sue prodezze in acuto e che quindi non poteva più tornare indietro e cantare in una zona più ‘limitata’, pur se attinente alla sua vera natura vocale.

E’ anche questo essere un Artista autentico: essere conscio di sé e ‘forzare’ con consapevolezza. Questa è vera libertà, non certe oscenità contemporanee di soggetti, sfornati dal mercato musicale, che si autodefiniscono liberi ma non sanno neanche di straforo com’è esserlo davvero.

In ogni caso, bellissimo il quadro che Montserrat Caballé ci dà della sua vocalità e musicalità:

“La sua tecnica era impressionante. Non aveva alcun problema di tempo, cantava con un senso del ritmo incisivo, scivolando da un registro vocale all’altro senza alcuno sforzo. Aveva grande musicalità. Il suo fraseggio poteva essere sottile, delicato e dolce o più energico e deciso. Era in grado di trovare il giusto timbro, la giusta sfumatura espressiva per ogni parola”.

Voglio aggiungere che Freddy adorava Jimi Hendrix. Era per lui un idolo.

“Jimi Hendrix è molto importante. È il mio idolo. In qualche modo, riassume, con la sua performance dal vivo, tutti gli aspetti del lavoro di una rock star. Non si può paragonare a nessuno. O hai la magia o non ce l’hai. Nessuno può eguagliarlo. Nessuno può prendere il suo posto.” Disse di lui. Parlava anche di sé, in effetti: la Magia ti possiede o non ti possiede. Non si può comprare né etichettare.

In ogni caso: pur se non tutti possiedono la Magia, di certo nessuno è etichettabile, perché siamo colmi di sfumature e ricchezze. E’ comodo far credere il contrario. Ma voi pensate a Freddy e non credete a questi imbonitori. Conteniamo moltitudini, come diceva Walt Whitman.

Laura De Santis

 

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