Tre faccende degne di nota su Sanremo 2019
Premetto che non seguo la kermesse sanremese per filo e per segno, ma vengo comunque informata di eventuali cose degne di nota dai miei allievi.
Sono tre le cose da sottolineare e su cui vorrei invitarvi a riflettere.
La prima è la triade di Artiste/ leonesse composta da Bertè, Vanoni (ospite) e Patti Pravo.
Inutile che in molti trovino divertente burlarle per la chirurgia o altre simili amenità. Prescindendo che questo mostra solo (per l’ennesima volta, purtroppo) che una Donna venga passata al setaccio per le sue caratteristiche fisiche e non per il carisma, per esempio, o per la sua Arte e ci rammenta lo stato desolante in cui versa attualmente la condizione della Donna nel nostro Paese.
C’è ancora molto cammino da fare e, come diceva la grande Simone de Beauvoir, dobbiamo stare attente, perché i diritti non sono mai del tutto acquisiti (e commetteremmo grave errore a pensarlo, purtroppo). Quando verranno criticate le pance prominenti o le tinte dei signori uomini, di cui invece si parla solo vocalmente?
Accennando alle tre Signore della Musica va detto che ne hanno fatto la Storia e che hanno diversi decenni di vita e carriera sulle spalle, per cui mi sento solo di rispondere a chi le critica: prima fate voi quello che hanno fatto loro. Altrimenti tacete.
La seconda su cui vorrei portare l’attenzione è Marco Mengoni, che è apparso come ospite in una serata.
Unico fuorisuscito dai talents (e ne sono state fatte di edizioni!) degno di nota. Personalmente l’ho sempre apprezzato.
Sin dall’inizio, ha mostrato una personalità prorompente e sensibile, con delle specificità da Artista. Certamente, da interprete, patisce il fatto che oggi manchino grandi Poeti che scrivano brani magici.
Infatti appena canta brani-capolavori del passato vola in altre dimensioni.
Potete ascoltare un ‘Almeno tu nell’universo’ live su youtube, in cui si interrompe preda dell’emozione; ed anche ‘Ciao amore ciao’ di Tenco, proprio in un San Remo di qualche anno fa.
Sono molto diffidente verso chi ‘tocca’ capolavori del genere ed, inoltre, per me Tenco è un genio. Ma quando i miei allievi mi dissero che aveva cantato quel brano sapevo a prescindere che ne aveva fatto qualcosa di buono, perché Mengoni si fa guidare dalla sensibilità.
E’ risaputo che ha carattere schivo ed è un timido e quando canta mette avanti la sua sensibilità (non come un certo macho cantante per esempio…quello per intenderci, sempre a proposito di San Remo, che ha detto che le voci maschili sono migliori delle femminili…evito di commentare certe amenità, come ben diceva il sommo Poeta ‘non ragioniam di loro ma guarda e passa’).
Interessante la su esibizione nell’edizione sanremese di quest’anno in cui ha cantato Emozioni (in una tonalità un po’ bassotta per lui, immagino comoda per Baglioni che lo accompagnava). Certamente ha espresso la sua cura e rispetto usuali nell’avvicinarsi a splendori del genere. In una penuria generale di personalità, spicca ancora di più, certo, ma comunque ‘ad avercene’!
E arriviamo all’argomento su cui oggi tutti stanno discutendo la vittoria del giovane italo-egiziano Mahmood.
Indubbiamente e forse non casualmente questo vincitore ricorda al signor S. che l’Italia è ormai immersa nel cambiamento ed è luogo di accoglienza. L’unica perplessità in merito è: saprà il giovane Mahmood gestire tutto questo successo? Restando nell’ambito hip hop viene spontaneo un confronto con il più navigato Ghemon, anch’egli partecipante a San Remo.
Auguriamo a Mahmood una cosa su tutte, decisiva per un Artista: di mantenersi integro. E’ cosa di grande difficoltà, perché quello dell’Arte, al di là di quanto si pensi banalmente, è mondo complesso e con reticolati a volte tanto invisibili quanto forti. Sempre Buona Musica!
Laura De Santis