Depressione Pre e Postpartum, il valore preventivo della condivisione

Depressione Pre e Postpartum, il valore preventivo della condivisione

La gravidanza e i primi periodi dopo il parto vengono spesso idealizzati.
In realtà, però, circa una donna su sette soffre di episodi depressivi.
Purtroppo lo stigma sociale è frequente e parlarne, riconoscersi come sofferenti è molto difficile, nonostante la condivisione sia un fattore preventivo.

La raffigurazione collettiva condivisa della maternità e della gravidanza è quella di un periodo di serenità, di gioia; un periodo estremamente positivo per una donna.
Questo ideale si scaglia con la realtà di fatto, infatti è stato calcolato che circa una mamma su sette ha sperimentato episodi depressivi durante la gravidanza o subito dopo il parto, e che questo fenomeno coinvolga circa il 13% della popolazione mondiale delle donne con figli.

Nonostante la frequenza del fenomeno,  sia esso nella forma di Depressione che nella forma di Maternity Blues, se ne parla ancora con scetticismo.


Chi si trova a vivere questa situazione è spesso vittima di stereotipi e pregiudizi, costrette a vivere la propria condizione come uno stigma da nascondere.
Poterne parlare e condividere esperienze può essere un fattore di protezione e sostegno.

Una task-force di esperti del governo americano ha valutato l’impatto di alcuni fattori nel ridurre il rischio di depressione nel pre e nel postpartum.
Sono stati valutati fattori come: regolare attività fisica, partecipazione a attività educative, seguire pratiche e consigli sul sonno dei bambini, uso di antidepressivi e regolari colloqui i counseling psicologico.

Tra tutti questi fattori, sono risultati molto importanti i programmi di regolare attività fisica ma, il maggior effetto, si otteneva con regolari colloqui.
In questo tipo intervento, le partecipanti erano aiutate a riconoscere i propri sentimenti, scoprire le proprie aspettative e in questo modo poter dare un significato a quanto vissuto.
Inoltre le partecipanti erano aiutate a migliorare le capacità di gestire le situazioni di stress e di conflitto.

L’efficacia di questi interventi può essere attivata solo se le mamme sono messe in condizione di poter riconoscersi come sofferenti, di aprirsi senza giudizi e poter chiedere aiuto.
Darius Tandon, uno degli psichiatri della Feinberg School of Medicin, ha creato un programma di counseling “Mothers and Babies” e riporta come sia importante per queste donne

superare l’idea che i propri pensieri e i propri comportamenti siano spaventosi”.

L’arte può essere uno spunto i riflessione e discussione, aprire rapporti e facilitare la comunicazione. Per questo, qui di seguito vi offriamo una lista di opere per ampliare le idee sul tema.

Quando la notte (2011) di Cristina Comencini, tratto dall’omonimo libro scritto dalla regista stessa.


Marina, la protagonista interpretata da Claudia Pandolfi, è una giovane mamma che ha un rapporto difficile con il proprio bambino, seppur lo ama molto. Durante una vacanza in montagna con il bambino, si troverà a gestire una situazione ancora più difficile e a cercare invano di nascondere le proprie ferite.


Maternity Blues (2011) di Fabrizio Cattani.


Un film molto drammatico che narra del gesto estremo di Clara, mamma che soffre i depressione post-partum.

Babadook (2014) di Jennifer Kent


Questo film australiano esplora le vicende di una giovane madre che cresce da sola, in una grande e lugubre casa, suo figlio. Un terrificante mostro perseguita il bambino, che si tratti di una raffigurazione della depressione materna?

Rosemary’s Baby (1968) di Roman Polansky.


La gravidanza e la nascita di un bambino possono essere momenti particolarmente intensi per una donna, ma cosa succede se la mamma comincia a credere che il proprio bambino sia in realtà una presenza demoniaca? Sotto la trama horror possiamo cogliere la metafora di una depressione grave al punto di arrivare alla paranoia.

Blackish (2014- ancora in corso)


La serie, da poco trasmessa da Italia 1, racconta le vicende di una famiglia afro-americana, fiera delle proprie origini. Quando nasce il suo ultimogenito, Bo si trova ad affrontare l’esperienze della depressione postpartum, che avrà conseguenze su tutta la famiglia.

Valentina Freni

 

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