PQ4R – Piccolo Manuale per farsi coraggio e sopravvivere allo studio!
“Fatti coraggio che dopo Aprile viene Maggio!” – citazione nonna Teresa.P
Maggio.
Ah il mese delle fragole e delle ciliegie, delle rose, del tramonto alle 21, dell’aria frizzante che preannuncia l’estate.
Driiin! La sveglia suona e dalla meraviglia ti riporta alla realtà, una sola parola nella tua testa:
ESAMI! ESAMI! ESAMI! (o interrogazioni/compiti)!
Già ti immagini curvo sulla scrivania, più gobbo di Leopardi, ma con la stessa vena di malinconia e mal di vivere. Ti vedi già sommerso da libri, appunti, evidenziatori e caffè in ogni dove per tirati su. Stanco, senza energie e soprattutto confuso: “Non ricordo nulla!”.
Don’t Panic! Respira profondamente.
Molla l’ennesimo caffè!
Abbiamo una soluzione.
Questa soluzione si chiama PQ4R (Robinson, 1970)
Non è un app. Sarebbe troppo facile e comunque alla lunga non servirebbe.
Non è un integratore o una vitamina per rimanere vigili e forti.
PQ4R è un metodo di studio strategico per apprendere meglio, ricordare con meno fatica e conservare energie.
PQ4R è un acronimo. Ogni lettera indica un preciso passaggio da compiere mentre si studia un testo.
Vediamoli uno a uno.
- P sta per Preview (Anteprima).
Ovvero dare una rapida scorsa al testo, osservandone la struttura, le immagini, paragrafi, ecc.- Q sta per Question (Domande).
In questa fase ci si pongono delle domande, sulla base di quello che abbiamo osservato.
Ci si chiede cosa stiamo per leggere; come mai potrebbe esserci quel titolo; ecc.
Stai costruendo degli “scaffali” mentali in cui posizionare le informazioni.
Questa fase, che nello studio comune non viene fatta quasi mai, è molto importante! Mc Manus in una ricerca del 2000 ha evidenziato che queste domande (chiamate organizzatori anticipati) consento di capire e ricordare meglio, nonché rendere lo studio più interessante.
Lo studio diventa così scoperta ed esplorazione, non solo accumulare passivamente nozioni! - R1 sta per Read (Leggi).
Questa è la parte operativa, in cui si entra in contatto per la prima volta con il materiale da studiare. È consigliato di scomporre il testo in sezioni, così da dividere le nuove informazioni in raggruppamenti di più facile gestione. - R2 sta per Reflect (Rifletti).
In questa fase, si riflette su quanto letto: quanto lo si può associare a informazione che si conoscono già; cosa significa dal nostro punto di vista; quanto è stato coerente con le domande ci si era posti.
In poche parole si dà una risposta a quelle domande.
Stiamo quindi riempiendo quegli “scaffali”.
Può essere utile alternare momenti di Read e di Reflect (sulla base della divisione del testo), in questo modo è più facile capire il testo stesso. - R3 sta per Recite (Ripeti).
Si ripete quello che si pensa di aver capito senza leggere. Come se dovessimo imparare un nuovo numero telefonico, lo si ripete varie volte così che sarà più facile richiamarlo in memoria quando serve. - R4 sta Reviw (Rivedi).
Si rilegge e si rivede il testo, soffermandosi su concetti che sembrano più importanti.
Può essere utile adesso sottolineare parole chiave o brevi passaggi.
Questo metodo può sembrare lungo e faticoso.
Invece permette di elaborare meglio le informazioni, collegandole a quelle che abbiamo già appreso, formando una rete di conoscenze più facile da attivare quando dobbiamo richiamare in mente quelle stesse nozioni. Ricordare sarà quindi molto più semplice e non saranno necessarie lunghe ripetizioni matte e disparate, la notte prima dell’esame!
Inoltre questo metodo chiede allo studente di essere partecipe in prima persona nel processo di studio: l’apprendimento parte da te, non è un’archiviazione di quanto c’è scritto nel libro, ma una scoperta e un gioco di creatività.
Quindi, sgombera la scrivania, siediti comodamente, respira profondamente e rispondi:
“A Maggio altro che coraggio”!
PS: questo metodo può essere anche utilizzato se non sei uno studente, ma anche se per lavoro o hobby, devi acquisire delle informazioni da dei testi in modo efficace e risparmiando energie.
Valentina Freni