Modern Love, prendimi per quello che sono
L’episodio “Prendimi come sono, chiunque io sia” della serie antologica “Modern Love” racconta, grazie alla bravura di Anne Hathaway, come sia difficile poter raccontare della propria salute mentale e di come sia ugualmente necessario.
Modern Love è una serie antologica, composta da brevi episodi, ispirati alle colonne della rubrica del New York Times omonima, in cui gli abitanti della grande mela raccontavano sotto forma di saggi l’evoluzione dell’idea dell’amore in chiave moderna.
La serie, disponibile su Amazon Prime, ha riscosso un grande successo.
Tanto che molti fan parlano di binge watching nel week end e attendono con ansia una seconda stagione.
In particolare ha ammaliato l’interpretazione di Anne Hataway nell’episodio “Prendimi come sono, chiunque io sia”, ispirato all’omonimo saggio personale di Terri Cheneey.
L’attrice interpreta Lexi, una giovane avvocatessa che soffre di Disturbo Bipolare e che cerca di nasconderlo a colleghi, amici, familiari e partners, con estrema difficoltà.
Esattamente come Terri Cheneey aveva raccontato nel 2008.
Il Disturbo Bipolare è disturbo dell’umore che può essere molto invalidante, si caratterizza per il fatto che si oscilla tra episodi depressivi e stati euforici, di eccessiva energia chiamati episodi maniacali.
Nella serie, questa condizione è raccontata in modo accurato: vediamo Lexi passare da una forma smagliante, scintillante e confusa mentre volteggia per un supermercato pieno di colori a una condizione in cui tutto cambia e diventano cupo.
Cambiano anche i colori, e vediamo una gamma di grigi simili all’umore di Lexi, ormai letargica, per cui alzarsi dal letto e rispondere al telefono diventano azioni troppo pesanti.
L’unica cosa che vorrebbe è restare a letto in posizione fetale.
Noi spettatori siamo incatenati allo schermo dall’impulso della protagonista, che sale e sale e sale, poi cade e cade duramente.
Quello che vediamo non è una storia clinica ma quello che lei sente.
Terri Cheneey ha raccontato in una recente intervista come sia stato terribile vivere per anni cercando di tenere nascosto il proprio disturbo.
Come raccontato nel film per anni ha tenuto lontano tutti dalla propria realtà, non parlandone con nessuno a parte qualche medico.
E non condividendo la propria condizione, Terri e la sua versione seriale Lexi, hanno dovuto fare i conti non solo con le normali conseguenze di questo malessere, ma anche sugli effetti del silenzio sulla vita sociale e lavorativa.
La lezione che Lexi/Terri apprende con maggior efficacia, che può riguardare chiunque guardi la serie, è che essere più aperti e condividere la propria esperienza può essere una buona strategia per avere una vita meno pesante e più inclusiva.
Ciò non significata raccontarsi a chiunque in qualunque momento, ma aprirsi nel momento che si avverte come giusto, in un modo che appare giusto dal proprio punto di vista.
Avere una problematica come questa non significa non poter avere relazioni soddisfacenti, stabili, amorevoli ma è importante potersi aprire.
La possibilità di un racconto empatico come quello di “Modern Love” è un’occasione per ribadire quanto conti la salute mentale e quanto sia importante l’attenzione che vi rivolgiamo.
“Quando pensi alla malattia in termini di un volto familiare, è meno spaventoso e più facile da capire. Ecco perché avere qualcuno famoso come Anne interpreta una donna con disturbo bipolare è così eccezionale: è un antidoto alla vergogna” dice Terri Cheneey.
Valentina Freni