Calendario dell’Avvento Creativo – Frozen 2, quando la principessa diventa una super eroina

Calendario dell’Avvento Creativo – Frozen 2, quando la principessa diventa una super eroina

Qualche giorno fa sono andata a vedere Frozen 2 – il segreto di Arendelle e la conclusione che ne ho tratto è : portate i vostri figli a vederlo!

Chi scrive non è una fan di Elsa, anzi la verità è che avevo accolto la visione del primo alquanto tiepidamente: “Carino, ma nulla di incredibile!” era stato il mio commento.

Avendo, però, a che fare con i bambini mi ero accorta che su di loro Frozen e la regina di Ghiaccio avevano lasciato una traccia indelebile. Innumerevoli sono le volte in cui mi sono ritrovata a cantare “Let it go!” e contemporaneamente a disegnare Elsa in tutte le forme e le salse.

Così quando è uscito il secondo, gli ho dato un possibilità e sono andata a vederlo a cinema.

Ora, la verità è che da sceneggiatrice il secondo non mi ha convinto tantissimo: la Disney ci ha abituato a ben altri standard con Inside Out e Coco. E quegli standard Frozen 2 li sfiora alla lontana.

Quindi, vi starete chiedendo, perché vi consiglio di portare i vostri figli a vederlo?

Perché al contrario dei due film citati poc’anzi che hanno un range di pubblico molto vasto e che per molti versi sono più adatti agli adulti che ai bambini, Il segreto di Arendelle è un film per bambini.

E come film per bambini svolge un’ottima funzione pedagogica.

Mi spiego meglio e senza fare spoiler: se già nel primo Frozen Elsa e Anna uscivano fuori dagli schemi delle classiche principesse in pericolo, in Frozen 2 Elsa fa un passo ancora più lungo trasformandosi praticamente in una super eroina e quasi in una dea.

E, infatti, il paragone più ovvio che viene in mente è quello con il personaggio di Superman, non certo con un’altra principessa.

Come Superman, Elsa vuole scoprire chi è e per farlo è disposta a combattere. Addirittura a rafforzare il paragone tra i due c’è una scena in cui la nostra eroina si trova in un palazzo della memoria che assomiglia tantissimo al palazzo di ghiaccio dove Kal-El parla con il suo genitore morto. E per non fare spoiler mi fermo qui!

Ma torniamo alla Regina di Ghiaccio, il suo ruolo pedagogico e insieme rivoluzionario è fortissimo.

Elsa non solo combatte e mena forte come solo Wonder Woman o un picchiatore bulgaro potrebbero fare, ma sente i poteri crescere dentro di lei e avverte chiaramente che una vita “normale” non fa per lei. La sua forza ha bisogno di andare oltre i confini conosciuti per potersi esprimere liberamente ed è questo che la spinge verso l’Ignoto ( in una canzone bellissima che insieme a una cavalcata sul mare del Nord ritengo siano i momenti più esplosivi di tutto il film).

Ancora non vi ho convinto?

Immaginate quanto può essere importante per una bambina un esempio del genere: una donna va verso l’Ignoto senza niente che la difenda se non la propria forza.

Io stessa (che sono cresciuta in un universo di cartoni dove le principesse andavano salvate e all’avventura andavano solo gli uomini) mi sono commossa all’idea di quanto può essere pedagogicamente forte questo messaggio.

Certo, i fan della Disney potranno obiettare che la casa di produzione sta lavorando in questa direzione fin da Ribelle e da Oceania dove entrambe le protagoniste mostrano un carattere forte e risoluto e non sono disposte a farsi salvare da nessuno. E io sono d’accordo: senza queste “antenate” Elsa non sarebbe mai potuta esistere. Solo che lei non semplicemente è l’eroina che intraprende l’avventura, ma è anche il potere magico che risolverà tutta la vicenda.

Proprio per questo si allontana dal percorso delle principesse per entrare di diritto in quello dei super eroi.

Ecco perché vi consiglio di portare i vostri figli, maschi e femmine, a vedere Frozen 2: in questo modo potranno vedere che la forza non dipende dal genere sessuale di appartenenza, bensì da molteplici altri fattori tra cui anche una certa dose di coraggio e di tenacia. E che non esistono film per maschi e film per femmine: anche le donne possono menare duro contro le forze del male, ricordatevelo sempre.

L.T.

P.S. Non ho dimenticato il personaggio di Anna che in qualche modo è l’altra faccia della medaglia del potere della sorella ed è anch’essa portatrice di un messaggio di indipendenza, ma in questo articolo ho pensato fosse più efficace concentrarmi solo su Elsa.

 

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