Calendario dell’Avvento Creativo – Yule, le origini celtiche del Natale
La casella di oggi si apre su una antica tradizione celtica: Yule.
La storia italiana è da sempre stata una storia di mescolanze.
Tra i nostri avi ci sono anche i Normanni, discendenti dei Celti e dei Norreni, le popolazioni del nord Europa, che riuscirono a mettere radici in buona parte della penisola.
I Normanni portarono con sé loro antiche tradizioni, ormai ampiamente influenzate da quelle cristiane.
Tra queste tradizioni vi era quella di celebrare il solstizio d’inverno nei giorni tra il 21 e il 22 Dicembre.
I Celti chiamavano questa festività Yule, dal norvegese Jul, che si significa ruota. Infatti le queste celebrazioni rappresentavano il punto finale della Ruota dell’Anno, il momento in cui le tenebre raggiungono il loro apice per poi iniziare a decrescere.
Passata la notte più lunga dell’anno, inizia un nuovo semestre caratterizzato dal crescere delle ore solari, per questo motivo Yule quindi simboleggiava la morte e al tempo stesso la rinascita del Sole e con esso la ripresa della fecondità della terra e la speranza.
In queste giornate venivano accesi grandi fuochi e falò, come tutt’ora accade in molte zone d’Italia, sia all’aperto che in casa.
In famiglia, il fuoco veniva mantenuto vivo da un ceppo di Quercia o Frassino che veniva appositamente donato e doveva ardere per tutta la notte.
La cenere veniva poi conservata per 12 giorni.
Sebbene oggi non si festeggi Yule, il ricordo di questa festività e la consapevolezza che con il solstizio ritorni a crescere la luce, possiamo dedicare qualche minuto del nostro tempo per riflettere sulla possibilità di rinascita che ci accompagna.
E magari celebrarla con un rituale: dopo aver acceso un candela e averla posizionata in un luogo sicuro, assumiamo una posizione comoda. Chiudiamo gli occhi e concentriamoci sul nostro respiro. Dopo avere raggiunto un buon livello di rilassamento, immaginiamo che il sole entri in ogni angolo della casa ed illuminando ogni cosa cancelli le energie negative e purifichi l’ambiente.
Valentina Freni