Calendario delle Donne Resilienti | Il potere di fare squadra
Recita il famoso detto, “chi fa da sé, fa per tre”. Abbiamo tutti e tutte le capacità necessarie per riuscire senza l’aiuto di qualcun altro. Da sole siamo forti, ma unite facciamo la differenza. Forse è il caso di rispolverare il detto cinese: da solo vado veloce, ma insieme andiamo lontano. Tradizionalmente ci hanno insegnato che i gomiti sono l’arma vincente per farsi spazio nel mondo del lavoro, ma è realmente così?
Ci insegnano ad essere competitivi l’uno con l’altro, perché c’è carenza di posti di lavoro nei piani alti della gerarchia. Quante donne dicono o hanno pensato almeno una volta “mi trovo meglio a lavorare con gli uomini” oppure “vedi perché con le donne non mi trovo a lavorare?”.
Queste frasi sono frutto della competizione con la quale siamo state tirate su o che, ahimè, abbiamo imparato negli anni duramente formativi di stage, tirocini e quante altre formule non retribuite. Abbiamo lottato durante quel periodo per avere una “voce”, per farci accettare e farsi che il nostro valore fosse riconosciuto. Ma forse dovrei riscrivere questa frase al presente.
Lottiamo per avere una “voce” ed essere ascoltate dai nostri colleghi e colleghe e farsì che il nostro valore sia riconosciuto.
Così passano gli anni, e ci accorgiamo che questa lotta è diventata per noi una caratteristica per mantenere la posizione che abbiamo duramente conquistato. Diamo subito per scontato che sarà una lotta all’ultimo gomito.
È evidente che la strategia non funziona. Un gioco al massacro che ci divorerà lentamente. La verità è che supportarci a vicenda e avvalersi del potere della collaborazione è il modo in cui cambieremo l’equazione di questa carneficina.
Dobbiamo invertire lo stereotipo secondo cui le donne non supportano le altre donne.
Esistono ricerche che dimostrano che le donne traggono particolare beneficio collaborando piuttosto che facendosi concorrenza a vicenda. Gli studi mostrano che le donne che supportano altre donne hanno più successo negli affari.
Una nuova ricerca della Harvard Business Review rileva che, mentre uomini e donne traggono vantaggio dall’avere una rete di connessione tra pari appartenenti a diversi gruppi, le donne che hanno anche una rete di relazioni più intime con altre donne hanno maggiori probabilità di ottenere posizioni dirigenziali con maggiori responsabilità e retribuzione più elevata.
Il motivo?
Le donne che cercano di affermarsi affrontano ostacoli culturali e sistemici che rendono più difficile il loro avanzamento, come il pregiudizio inconscio.
Lo studio suggerisce che un modo per superare alcuni di questi ostacoli è quello di formare stretti legami con altre donne che possono condividere esperienze simili e trarne da questi degli utili consigli, come ad esempio sfruttare i propri talenti e portarli nella leadership.
Un’ ipotesi sui risultati della ricerca è che queste donne agiscono effettivamente come tutor e sponsor l’una per l’altra. Tanti sono i gruppi che stanno nascendo di donne che supportano altre donne. In Italia abbiamo l’esempio del gruppo Facebook “Mujeres Trabajando Italia” per la ricerca e il sostegno di lavoro tra donne.
Ecco che ci arrivano da Forbes i consigli delle donne leader su come trovare e coltivare reti di sostegno reciproco
Elimina la parola “lavoro” dal tuo gruppo.
C’è potere nelle relazioni che si estendono oltre un interesse generico. Crea connessioni basate su interessi e obiettivi condivisi, avrai più successo nel tuo lavoro perché le persone vogliono lavorare con persone che conoscono e apprezzano.
“Il mio consiglio alle donne è di rioensare la parola networking,” afferma Tifford. “Il solo fatto che questa parola abbia work, lavoro, al suo interno crea la pressione che sia un dovere creare una rete di contatti. Secondo aspetto ovviamente è sul come creare questa rete.
Frequentare semplicemente ambienti che ti danno l’opportunità di incontrare colleghi, conoscersi e condividere esperienze può essere un punto di svolta. Ed è probabile che, se fai connessioni significative che vanno oltre il tema “lavoro”, queste dureranno a lungo.
Dai la priorità alle relazioni.
“Per stabilire queste connessioni, devi prima decidere se queste sono veramente importanti per te”, afferma Erica Keswin, autrice di Bring Your Human to Work e fondatrice del progetto Spaghetti. “La tua agenda riflette i tuoi valori?”Molte volte no, non perché siamo persone cattive, ma perché abbiamo così tante cose nel piatto che non sappiamo più a chi dare i resti. Chiediti: “Coltivare questa relazione è importante per me e perché?”
Dai la possibilità ad altre donne di fiorire.
La Shine Theory è la teoria secondo la quale quando aiuti un’altra donna a risorgere, brilliamo tutti. “Aiuta altre donne! Se vedi che la tua collega sta facendo un ottimo lavoro, dai loro il tuo sostegno … Fallo sapere in giro! “, afferma Rebecca Wiser, cofondatrice e direttrice delle comunicazioni di Womaze, un’app incentrata sull’auto-empowerment per le donne. “All’inizio può sembrare che stai distogliendo l’attenzione da te stessa, ma in realtà stai dimostrando di essere una giocatrice solidale e anche un leader stimolante e abbastanza sicuro di se stessa, tanto da lodare gli altri.“
Attenzione però a non chiudersi in questi gruppi escludendo di default l’altro genere osteggiato come nemico. L’obiettivo di una rete solidale deve essere la solidarietà e non deve avere come fondamento la lotta contro il maschio, nemico esterno da escludere. Si rischia di sfociare in un cieco estremismo che perde di vista il fine ultimo.
Da solo vado veloce, insieme andiamo lontano. Questo vale al di là del genere.
Alessandra Notaro