Da dove ricominciare? – Piccolo Manuale per Tempi Difficili
Viviamo tempi strani e imprevedibili. Il mondo così come lo conosciamo, o meglio, così come lo avevamo organizzato nella nostra mente, è piano piano svanito come in un sogno ben costruito di “Inception”.
Siamo ancora dentro quel sogno oppure siamo riusciti ad uscirne? Solo la trottola di Leonardo Di Caprio saprà darci una risposta: cadrà oppure continuerà il suo instancabile giro?
Per quanti ancora si trovano bloccati in una sorta di limbo dettati dai tempi di incertezza che stiamo vivendo, l’imperativo diventa il “ricostruire”. Come reduci di una Guerra, che ancora non si è conclusa, diventa necessario il porre le basi per la ricostruzione a partire dalle macerie che ci siamo lasciati dietro.
Durante la Quarantena è stato molto comune per la maggior parte tornare a vecchie passioni giovanili e adolescenziali (senza voler con questo termine sminuire una fase di estrema sperimentazione creativa). Chi come me è tornata ad imbracciare una chitarra, cercare di mettere su carta le proprie emozioni in prosa o in versi.
Molti si sono rifugiati nella pura potenzialità dell’adolescenza. Una potenzialità che può essere scambiata per onnipotenza narcisistica, ma che in realtà nasconde il bisogno di riprendere il controllo sul proprio mondo. E quale modo migliore di cercare di trovare risposte a domande invisibili se non con l’Arte, esplorando i suoi infiniti percorsi?
Dovrei qui aprire una parentesi rispetto agli adolescenti che oggi consumano questo prezioso spazio potenziale in visioni di contenuti video vuoti sui tormentoni del momento. Quale ricordo conserveranno di queste ore trascorse?
In questa fase il mondo è qualcosa da scoprire, da conquistare, ma è anche temibile nella sua vastità e la nostra cameretta diventava il nostro personale rifugio, il nostro segreto impero creativo. La porta chiusa, la nostra cinta muraria che ci proteggeva dalla battaglia che imperversava fuori. Ieri come oggi.
E’ giunto Settembre e ritroviamo le macerie e le ceneri di quel che è stato, ma l’incertezza che qualcosa torni a buttare nuovamente giù i nostri “sforzi costruttivi”è più che mai reale e presente dentro di noi. Per la nostra generazione che ha già alle spalle la battaglia socioeconomica, ovvero quel cambiamento che ha investito il mondo del lavoro e la struttura sociale e che ha segnato il divario tra noi e i nostri genitori, dell’incertezza aveva già fatto il suo cavallo di battaglia.
Sappiamo dagli studi in merito che la nostra resilienza emotiva è messa alla prova dal reiterarsi di esperienze negative. Il fallimento comporta delle ferite invisibili che possono riaprirsi cosicchè il processo di rimarginazione diventa sempre più lento e faticoso.
Ci troviamo all’alba di un nuovo giorno vulnerabili, fragili e, cosa ancora peggiore, disillusi. Eppure da qualche parte bisogna ripartire. Abbiamo bisogno del piccolo protagonista di “Ladri di Biciclette” che ci stringa la mano, nonostante tutto e tutti.
Se non sappiamo cosa fare, quale sarà la nostra prossima mossa, se ne varrà la pena, allora aspettiamo. Come il “Creativo” iscritto nel Libro dei Mutamenti, il primo passo è un non-passo. La prima azione è una non azione.
Come ben sanno i Creativi, si alternano momenti di incertezza e sfiducia a momenti di attività e vigore. Quanto durerà non si sa mai. In questi momenti in cui “il drago è nascosto sotto il lago” potrebbe essere meglio non agire, entrare in uno stato di attesa non passiva, una fase di ricettività e ascolto proficua per la nascita di nuove idee e nuove possibilità.
Prendete tempo anche se il mondo fuori pretende una scadenza che non corrisponde al vostro tempo interiore.
Restate in attesa davanti il vostro “lago”, non passivamente, ma coltivando i vostri interessi ciò che piantate in questo periodo potrà crescere in futuro. Perchè anche se non siete “produttivi” secondo un modello consumistico, potete esserlo interiormente: scegliete ciò che in questo momento sentite può farvi crescere, togliete il superfluo, e arricchire personalmente. Film, letture, pittura, scrittura o hobby come il giardinaggio. Come gli orientali dedicate del tempo alla coltivazione interiore.
Fate ciò che comunemente è inteso come “inutile”. E nel frattempo annotate il vostro percorso; rileggerlo vi servirà in quei momenti di sconforto… Ma di questo sarà meglio parlarne nei prossimi appuntamenti dedicati al nostro “Piccolo Manuale per Tempi Difficili”.
Alessandra Notaro
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