Per quale motivo le donne leggono più degli uomini?
Un paio di anni fa, l’autore britannico Ian McEwan condusse un esperimento sicuramente non scientifico. Lui e suo figlio si sono inoltrati nella folla all’ora di pranzo in un parco di Londra e hanno iniziato a distribuire libri gratis. In pochi minuti avevano regalato 30 romanzi. Quasi tutti gli acquirenti erano donne, che erano “desiderose e grate” degli omaggi, mentre gli uomini “si accigliavano con sospetto o disgusto“. Da cosa nasce questo divario?
L’inevitabile conclusione, ha scritto McEwan sul quotidiano The Guardian: “Quando le donne smetteranno di leggere, il romanzo sarà morto”.
La conclusione di McEwan è certamente un’esagerazione per eccesso, ma non del tutto così lontana dal dato reale.
I sondaggi rilevano costantemente che le donne leggono più libri degli uomini, in particolare narrativa.
Le spiegazioni di questi risultati abbondano: dalle differenze biologiche tra il cervello maschile e femminile, al modo in cui ragazzi e ragazze vengono introdotti alla lettura in giovane età.
Una cosa è certa: L’Italia della lettura è sempre più divisa. Secondo le indagini Istat presentate al Salone del Libro, diminuisce la percentuale degli italiani che leggono, oggi al 56% (persone tra i 15 e i 75 anni che hanno letto almeno un libro anche solo in parte, compreso manuali, ebook e audiolibri) e chi legge lo fa più di prima.
Tra uomini e donne continua a persistere un divario rilevante. Nel 2019 la percentuale delle lettrici è del 44,3%, mentre quella dei lettori è al 35,5%. In particolare, il pubblico più affezionato alla lettura è rappresentato dalle ragazze tra gli 11 e i 19 anni (oltre il 60% ha letto almeno un libro nell’anno).
Questi dati vi hanno stupito? Se vi fermate a riflettere, noterete come anche nelle scelte del percorso di studio che coinvolgono discipline umanistiche e letterarie ci sia una notevole presenza femminile, in netta maggioranza rispetto a quella maschile.
Perchè le donne leggono più degli uomini?
L’empatia
Le teorie che tentano di spiegare il “divario narrativo” abbondano. Gli psicologi cognitivi hanno scoperto che le donne sono più empatiche degli uomini e possiedono una gamma emotiva più ampia, qualità queste che ben si sposano con la narrativa e la rende attraente agli occhi di chi ha una spiccata intelligenza emotiva.
Alcuni esperti vedono la genesi del “divario” nella prima infanzia. In giovane età, generalmente le ragazze riescono stare ferme per periodi di tempo più lunghi rispetto ai ragazzi, afferma Louann Brizendine, autrice di The Female Brain. “Le ragazze hanno maggiore facilità a dedicare tempo alla lettura o al lavoro scritto, e non è una forzatura trasporre [questo] nella vita adulta”, dice Brizendine. In effetti, le donne adulte parlano di più in contesti sociali e usano più parole degli uomini, dice l’autrice.
I neuroni specchio
Un’altra teoria si concentra sui neuroni specchio. Situati dietro le sopracciglia, questi neuroni si attivano sia quando iniziamo delle azioni sia quando osserviamo quelle stesse azioni negli altri. I neuroni specchio spiegano perché indietreggiamo quando vediamo altre persone soffrire, o salivamo quando vediamo qualcuno mangiare un pasto invitante.
I neuroscienziati credono che i neuroni specchio detengano la chiave biologica dell’empatia. La ricerca è ancora nelle sue fasi iniziali, ma alcuni studi hanno scoperto che le donne hanno neuroni specchio più sensibili degli uomini.
Ciò potrebbe spiegare perché le donne sono attratte dalle opere di narrativa, che per definizione richiedono al lettore di entrare in empatia con i personaggi. “Leggere richiede un’incredibile pazienza e la capacità di immedesimarsi nei personaggi.”
Questo è qualcosa verso cui le donne potrebbero sentirsi più attratte e più brave rispetto alla loro controparte maschile, afferma Brizendine.
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Questo divario narrativo si assottiglia se vengono presi in considerazione alcuni generi e alcuni libri in particolare, come ad esempio Harry Potter che ha fatto avvicinare anche i ragazzi alla lettura.
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Ovviamente la propensione del genere femminile per la lettura è data da un’educazione alla lettura, un ambiente che probabilmente li stimola maggiormente a comprendere e immedesimarsi nell’altro e nel voler comprendere un mondo non facilmente interpretabile. Non possiamo quindi parlare di predisposizione genetica, ma di una concausa tra genetica, cultura e ambiente che interagiscono tra loro e portano probabilmente nelle donne ad avere neuroni specchio più sensibili.
Anche i ragazzi infatti possono essere educati e motivati alla lettura, stimolando in loro quell’attenzione e quella sensibilità propria dell’intelligenza emotiva utile nella vita di tutti i giorni.
Ripercorrendo questi dati tuttavia delle domande restano ancora irrisolte:
“Cosa accadrà con questa nuova generazione che non legge molto.”
“Cosa succede quando crescono?”
In copertina: The New Novel, Winslow Homer, 1877