Mappa corporea delle emozioni
Le emozioni vengono spesso avvertite nel corpo e il feedback psicosomatico che quest’ultimo ci rimanda ci aiuta a innescare reazioni emotive consapevoli.
Una ricerca condotta da un gruppo di scienziatə dell’università di Aalto, Finlandia, ha rivelato come alcune sensazioni corporee sono associate a diverse emozioni utilizzando un metodo topografico di autovalutazione. Nell’arco di cinque esperimenti, ai 701 partecipanti sono state mostrate due sagome di corpi e accanto ad esse parole per definire le emozioni, storie, film o espressioni facciali. È stato chiesto loro di colorare le regioni corporee la cui attività sentivano aumentare o diminuire durante la visualizzazione di un determinato stimolo.
Lavorando statisticamente sui risultati di quegli esperimenti, le diverse emozioni sono state posizionate all’interno di una mappa corporea. Successivamente queste mappe sono state confrontate con i campioni provenienti dall’Europa occidentale e dall’Asia orientale.
In base ai risultati di questo confronto, il gruppo di scienziatə ha potuto affermare che la reazione del corpo a una determinata emozione è culturalmente universale e, dunque, sarà sempre la stessa sia in Italia che in Giappone: cambierà solo il linguaggio con cui viene definita.
Nella mappa si può vedere che a ciascuna emozione corrispondono determinate aeree del corpo e a queste, se lette da un punto di vista scientifico, possono essere associate dei veri e propri cambiamenti fisiologici. Perché se è vero che in tutti i Peasi del mondo ci sono frasi metaforiche che spiegano un’emozione da un punto di vista fisico ( le famose “farfalle nello stomaco” ne sono un esempio), è anche vero che tra queste frasi e la realtà fisica di chi prova un sentimento c’è una grossa differenza. Molto più efficace, quindi, diventa affidare alla mappa corporea il compito di individuare e registrare le nostre risposte psicosomatiche.
Per esempio le emozioni più elementari sono associate a sensazioni di elevata attività nella parte superiore del torace, il che fa pensare a cambiamenti nella respirazione e nella frequenza cardiaca.
Reazioni fisiche riguardanti gli arti superiori sono presenti soprattutto nelle emozioni orientate alla relazione con l’altro, come nel caso della rabbia e dell’amore, mentre le attività negli arti inferiori sono una caratteristica distintiva della tristezza.
Per quel che riguarda, invece, l’apparato digerente e la regione della gola il collegamento è immediatamente con l’ansia e il disgusto.
A differenza di tutte le altre emozioni, la felicità ha risposte fisiche sparse su tutto il corpo.
Una cosa che, invece ,accumuna tutte le emozioni sono la presenza di risposte nell’aerea della testa e questo probabilmente è legato sia all’ attivazione della muscolatura facciale che alle attività del cervello quando si trova a dover reagire a uno stimolo. Certo è che, come si vede nella mappa, le reazioni in questa zona si focalizzano di volta in volta su una parte precisa: occhi, guance, bocca.
Le emozioni più complesse, invece, sono maggiormente legate al diminuire della nostra capacità di sentire una specifica parte o anche tutto il corpo ( quante volte abbiamo sentito la frase “mi sento raggelata”?) .
La percezione dei cambiamenti corporei innescati dalle emozioni può giocare un ruolo chiave nello sviluppo di una consapevolezza emotiva.
Le emozioni determinano il nostro comportamento e gli stati fisiologici sia nei momenti più importanti della nostra vita che nella nostra quotidianità.
Essere consapevoli delle reazioni psicosomatiche che queste provocano e del perché il nostro corpo reagisce in un determinato modo può aiutarci a capire maggiormente noi stessə e a prevenire situazioni di disagio mentale.