“Mistero e poesia” di Fabio Mengozzi è un viaggio onirico e introspettivo
L’Articolo di oggi è speciale perché è un’intervista ad un compositore dei nostri tempi Fabio Mengozzi.
L’Articolo di oggi è speciale perché è un’intervista ad un compositore dei nostri tempi Fabio Mengozzi.
Può capitare che gli album di debutto siano il grado massimo raggiunto da un Artista. Probabilmente perché contengono l’innocenza e la personalità prorompente di chi si affaccia al nuovo. Non è sempre così ma molto spesso, come nel caso di Tracy Chapman, di cui vi parlo oggi.
Ci siamo! La Notte degli Oscar sta arrivando. Come saprete, le categorie dei premi sono molteplici e vi è anche quella per la miglior Colonna Sonora. Cosa sarebbe un film senza il suo tappeto sonoro?
Ci sono connessioni tra gli esseri umani che ci possono stupire sempre. Di certo vi sarà capitato di chiedervi quale insondabile alchimia possa portare una coppia ad unirsi, soprattutto magari osservandone le differenze apparentemente inconciliabili. Eppure.
Sono da sempre innamorata di Pasolini. Quel tipo di Amore totale ed incondizionato tale che rende anche le idiosincrasie dell’oggetto amato bellissime. Anzi a volte anche motivo fortissimo di stupore ed incanto.
La voce di Dolores O’Riordan mi ha sempre ricordato le calle che ondeggiano vicino a un ruscello, poetiche e forti, ma allo stesso tempo così delicate.
La sua storia è così come le calle.
Le parole sono sempre inadatte a delineare le cose. Compresa la Musica, impalpabile per antonomasia. Eppure da sempre si tenta di circoscriverla in generi, etichettandola per benino come fosse scatolame. Ma l’etichette non funzionano quasi mai, perché la Musica fugge tra le infinite sfumature del possibile.
Vi faccio subito una domanda: chi può dirsi genitore? Chi alleva i figli o è sufficiente generarli biologicamente?
Vi ripeto spesso che l’Arte altro non è che un insieme di vasi comunicanti. Come lo è d’altra parte l’essere umano stesso. Siamo fatti di tanto. Esseri illimitati ed articolatissimi. In questi tempi ascolto a ripetizione l’Overture di Egmont e proprio in questo mondo voglio portarvi.
Cosa sono i racconti di strada? Sono brevi attimi di vita metropolitana carpiti con uno sguardo lanciato un po’ più in là della schermata dell’Iphone; storie vere inventate a partire da un sorriso o una risata; visioni improvvise che illuminano le mie giornate piene di autobus, metro e lunghe camminate a piedi.
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