E’ che spesso a Natale mi viene il magone – Come sopravvivere alla tristezza delle feste.

E’ che spesso a Natale mi viene il magone – Come sopravvivere alla tristezza delle feste.

La fatica dell’autunno pesa sulle spalle.
Come un calendario dell’avvento, passi ogni giorno in attesa della pausa natalizia.
Cominci già ad immaginare la sveglia che suona tardi, il mattino del 25 Dicembre.

Arriva l’agognata Vigilia, cena con i propri cari e invece della sensazione di rilassatezza e calore, ti senti stressato, spossato e privo di voglia di vivere.
Sparire e risvegliarti già al 2 Gennaio.
Ti senti esattamente così:

Quest’anno a Natale volevo scappare
Non ero più un grado di sopportare
Mia moglie che puzzava di brodo vegetale
e il cane che pisciava sui fogli di giornale.
E’ che spesso a Natale mi viene il magone
con le luci, il presepe e tutte quelle persone
Con i pacchi dei regali, con le facce tutte uguali
col boccone sempre in bocca come un branco di maiali.

Quest’anno a Natale volevo morire,
Poi ho visto l’orario e sono andato a dormire.
Ho spento la luce e la stella cometa,
“Finite le feste mi metterò a dieta.” – Brunori Sas “La vigilia di Natale”.

Perché questi sentimenti?
Le ragioni possono essere tante, ma su alcune si può riflettere e trovare qualche piccola soluzione.

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  1. La necessità che tutto sia perfetto.
    Sarà un cliché, sarà retorica, ma ormai, desideriamo tutti che il “nostro Natale” sia perfetto. Perfetto come in film o ancora meglio come quei servizi fotografici ambientati in qualche baita. E questo non vale solo per il Natale, ma è radicato in quasi tutte le celebrazioni che viviamo.
    Non è di per sé una cosa cattiva, anzi, vogliamo che tutto sia perfetto per vivercelo appieno esserne felici e soddisfatti.
    Spesso, però, questa corsa al migliore dei modi, complici social network come Instagram o Facebook, porta ad estenuanti ore di lavoro e cura per un Natale a prova di foto.
    Magari molto diversi da quello che viviamo o che desidereremmo vivere.
    Immagino sia difficile e allo stesso tempo quasi ovvio, ma il momento di Festa non è solo un’occasione sociale, in cui mostrare il nostro lato più scintillante; può essere un’occasione di ritrovarsi fra pochi, fra i più cari.
    Il Natale può essere la nostra pausa dall’immagine costruita dai social network e di ricontatto con il nostro ambiente più intimo e sincero.
    E se credete che qualche mi piace in più alla foto del vostro albero vi faccia sentire meglio e speciali anche la scienza ci dice il contrario: una ricerca realizzata dall’Università del Galles del Sud ha confermato che raccogliere molti like a foto porta nell’immediato a sentirsi gratificati, ma si innesca un circolo vizioso in cui il benessere determinato al “mi piace” scompare subito, si diventa più legati ai click altrui in termini di autostima.
    Fai pure le tue foto per avere i tuoi ricordi ma staccati dal quei social.
  2. Manca qualcuno di importante
    La gioia che investe questo periodo, porta a galla ricordi di persone che non fanno più parte della nostra vita o che non ci sono più, ma che hanno fatto parte delle nostre festività.
    Purtroppo non ci sono rimedi a questa situazione, sarebbe bello poter aver un trucco per evitare le sensazioni di vuoto e assenza.
    Quello che si può fare è un leggero palliativo che ci aiuterà a superare il momento:
    essere grati di quello che è stato, gioire dei ricordi. Sembrerà ovvio, ma quelle cose ci sono state e se anche sono passate, le abbiamo avute e sono nella nostra storia.Si può perdere un oggetto, ma non ricordi che sono diventati parte di noi; –gioire di chi c’è. Chi rimane è importante e merita, la nostra attenzione, il nostro calore; –pensare che quando c’è uno spazio che è diventato vuoto, questo si potrà riempire di nuove cose. In uno spazio vuoto, possono essere messe delle cose che prima non sarebbero potute entrare, lascia spazio a nuovi semi. E se adesso non abbiamo né la forza né la voglia di riempire con cose nuove un giorno la potremmo avere, basta aver pazienza. Voglio raccontarvi una cosa, mia nonna è rimasta vedova dopo quasi 65 anni di matrimonio con mio nonno. Lo scorso Natale, per la prima volta, Nonna ha dovuto viverlo senza di lui. Ha cercato di essere allegra per noi, che eravamo con lei, e per sentire meno il vuoto, ha portato con sé una foto di Nonno, a cui rivolgere lo sguardo ogni tanto. Lo consiglio. Una piccola foto a cui rivolgersi come se fosse lì con noi a festeggiare.chad-madden-179301
  3. Paura dell’anno nuovo.
    Quanti di noi sono in attesa di riposte di lavoro, d’amore, nello studio.
    E con le feste di Natale si avvicina la fine dell’anno e si cominciano a tirar bilanci e aspettare trepidamente delle risposte.
    Cosa succederà dopo le feste? Cosa succederà nell’anno nuovo?
    Questa trepidazione può spossarci, non farci godere le feste e le meritate pause.
    Purtroppo non abbiamo modi di sapere.
    Leggere senza sosta oroscopi, in cerca di rassicurazione, non ci garantirà che tutto andrà come speriamo.
    Sarà come una scommessa, una parte di noi su cui non abbiamo (o non ancora abbiamo) il controllo.E se non possiamo controllarla cosa possiamo fare?
    Lasciarci andare.
    Stoppare ruminazioni ossessive su quello che accadrà: consumiamo energie inutilmente invece che conservarle per quando sarà il momento opportuno.
    Non vedere solo il lato negativo del periodo di dubbio: le fasi di transizione possono portare e nuove scoperte, nuove esperienze ed eventi che in altre occasioni non avremmo considerato. Ma questo può accadere solo se smettiamo di vedere solo il marcio e iniziamo a cercare anche il lato positivo.
    Non essere troppo duri con i bilanci: quando facciamo dei buoni propositi ci carichiamo di ideali e obiettivi, spesso faticosi e molto duri. Quanti di noi non riescono? Quasi tutti. Ma non è una colpa, è un dato naturale della vita umana, la perfezione non ci appartiene.  Non sentirti in colpa.
  4. Aver Dubbi sulla tua Fede.
    Magari sei stato un buon praticante fino a qualche tempo fa, ma adesso hai grossi dubbi, non  senti di festeggiare.
    Il Natale, però, a prescindere dalla sua chiara origine cristiana e dalla tradizione cattolica, è diventato una festa comune e che unisce molte persone differenti.
    Puoi vederla così: magari non festeggerai la nascita del Cristo Redentore, ma i valori universali che possiamo trovare in questa festa,  puoi ancora celebrarli.
    Puoi celebrare l’amore verso il prossimo e le persone care, il ritrovare la famiglia e gli amici;
    Puoi celebrare lo spirito di condivisone e generosità di cui questa festa si fa portatrice;
    Puoi celebrare la voglia di rinnovarsi e migliorarsi;
    Puoi celebrare la speranza di un futuro migliore e che l’umanità non faccia poi così schifo.
    Per questo ultimo punto in particolare voglio raccontarti una storia.
    Durante la Seconda Guerra Mondiale, successe una cosa molto particolare.
    L’estate del 1914 ci fu la dichiarazione di Guerra e nel Dicembre dello stesso anno i soldati erano già in trincea a battersi.
    Nella settimana che precedette il Natale, in molti punti al fronte, soldati inglesi e tedeschi, iniziarono a scambiarsi auguri e canzoni.
    Furono poi dichiarati diversi “cessate il fuoco” informali, tanto che alcuni soldati, dei due diversi schieramenti, cominciarono a fraternizzare, attraverso doni. Addirittura il giorno della Vigilia organizzarono anche una partita a calcio.
    Questo particolare evento passò alla storia come la “Tregua di Natale”.
    Se possono succedere eventi come questo, al di là della Fede come puoi non festeggiare.
  5. Non aver voglia di darsi alla pazza gioia a Capodanno.
    Sembrerà una sciocchezza, ma non aver voglia di festeggiare in grande a Capodanno, può essere motivo di nervosismo, tensione e screzi.
    Anche in questo caso, il non voler darsi alla pazza gioia, non è di per sé una cosa sbagliata o cattiva. Anzi molto spesso ci sono ragioni molto valide.
    Il modo in cui lo si vive però può rappresentare un problema e creare incomprensioni.
    Comunicarlo con calma e serenità: usare termini aspri e dispregiatevi nei confronti di feste o veglioni di Capodanno, non è il modo giusto. Piuttosto rifiutare in modo cortese e spiegare con calma le proprie ragioni;
    Non sentirti strano: le necessità di stare per conto proprio non è indice di stranezza o apatia. Semplicemente può essere un bisogno fisiologico. Non sforzarti, rispetta i tuoi tempi.
    Non sarà questo ha farti uscire dal giro della vita sociale.
    Non giudicare chi ha voglia di far festa: se ti viene da pensare che gli altri siano stupidini e ti viene voglia di criticarli, fermati. Anche la necessità di far festa è legittima e risponde ha dei bisogni. Scuramente bisogni diversi dai tuoi ma ugualmente importanti. Rispettali.

 Valentina Freni

 

Nessuna risposta.

  1. Menti Vagabonde ha detto:

    Vero, spesso ci si lascia prendere dall’ansia che tutto sia perfetto…

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