Il percorso dell’Arte, la Donna e il poeta

Il percorso dell’Arte, la Donna e il poeta

Volete fare i Poeti?! Prima leggete Sanguineti!

Riferire qui quale sia stata l’enorme svolta creata da questo autore nella Poesia contemporanea sarebbe impresa troppo ardua. Per cui diciamo che Sanguineti è la Poesia italiana contemporanea. Approfondite i suoi versi, anche solo per avere idea di quale cammino la Poesia ha fatto. E credetemi se vi dico che è necessario leggerlo.

Perché sono certa di non essere l’unica ad imbattersi in cosiddetti ‘poeti’ che ad oggi scrivono non accorgendosi che ci sia stato Sanguineti, intendendo ovviamente con questo non che ci sia un divieto a  scrivere nella modalità che meglio si sente affine, ma che vi è un percorso di un’Arte di cui si DEVE tenere conto.

Potrei fare l’esempio della tecnica teatrale della Bernhardt, che aveva stuoli di fans, ma che soltanto qualche decennio dopo veniva considerata obsoleta con la comparsa rivoluzionaria del recitare naturale (e sul concetto di ‘naturale’ nell’Arte dovremmo partire per un discorso talmente lungo che lo rimandiamo) della Duse.  

Insomma spesso mi capita di leggere versi ed avere la certezza che chi li ha scritti non ha letto Sanguineti. Invece non si può non tenerne conto.

Ma torniamo a volgere lo sguardo alla Poesia di oggi, che, ripeto, spero possa servirvi come un faro ad indirizzarvi a quale vertice è arrivata la Poesia italiana contemporanea. Si tratta di un’ode splendida alla Donna in ogni suo lato. Vedo il Poeta inchinato di fronte al Femminile recitarle queste parole di Bellezza e Gratitudine.


Un verso per tutti ‘femmina penso, se penso la pace’: la consapevolezza che la Donna è lontana dalla guerra, ed implicitamente celebrare il suo essere Generatrice di Vita ‘Perché la donna non è cielo, è terra/ carne di terra che non vuole guerra’ e vi giuro che ho i brividi di fronte a questa Bellezza smisurata. Come anche ‘è culla una pancia di donna’. Immenso Sanguineti!

Che era anche traduttore finissimo! Cercate e trovate le sue magnifiche traduzioni, che sono praticamente delle riscritture.

Come cantava Patti Smith in una canzone ‘So do you wanna be a rock roll star?!’ sfottendo quasi i giovinastri che si atteggiavano a rocker, potremmo dire ‘Quindi volete fare i Poeti?!’…leggete Sanguineti ed osservate quanto scrivete in consapevolezza e massima onestà, per favore.

Buona lettura di questa Ballata: vi avvolga la sua splendida musicalità del ritmo e pienezza della sostanza.

 

“Ballata delle donne” Edoardo Sanguineti

Quando ci penso, che il tempo è passato,

le vecchie madri che ci hanno portato,

poi le ragazze, che furono amore,

e poi le mogli e le figlie e le nuore,

femmina penso, se penso una gioia:

pensarci il maschio, ci penso la noia.

 

Quando ci penso, che il tempo è venuto,

la partigiana che qui ha combattuto,

quella colpita, ferita una volta,

e quella morta, che abbiamo sepolta,

femmina penso, se penso la pace:

pensarci il maschio, pensare non piace.

 

Quando ci penso, che il tempo ritorna,

che arriva il giorno che il giorno raggiorna,

penso che è culla una pancia di donna,

e casa è pancia che tiene una gonna,

e pancia è cassa, che viene al finire,

che arriva il giorno che si va a dormire.

 

Perché la donna non è cielo, è terra

carne di terra che non vuole guerra:

è questa terra, che io fui seminato,

vita ho vissuto che dentro ho piantato,

qui cerco il caldo che il cuore ci sente,

la lunga notte che divento niente.

 

Femmina penso, se penso l’umano

la mia compagna, ti prendo per mano.

 

Laura De Santis

 

 

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