Gossip musicali: se la Maria di Schubert non fosse veramente quella “Maria”?

Gossip musicali: se la Maria di Schubert non fosse veramente quella “Maria”?

Oggi vi parlo di uno dei brani più ‘gettonati’ nelle categorie della cosiddetta Musica da Matrimonio e in quella della “Canzoni” Natalizie. Ma lo sapevate che l’Ave Maria di Franz Schubert è anche uno dei più osteggiati dai sacerdoti? Vi racconto io perché!

Dalla sua composizione questo brano si è tramutato in omaggio alla Vergine Maria, per poi incorrere, all’ascesa di Ratzinger al soglio pontificio, negli strali di quest’ultimo che, da effettivo conoscitore della Musica, diede ordine a tutti i suoi sottoposti di bandirla dalle cerimonie, con la motivazione che non è una composizione liturgica, ovvero scritta per la Messa. 

(In effetti è così ma in molti ci domandiamo perché allora si consenta di suonare Bach che, pur se scrisse per la liturgia, era notoriamente protestante. Sono due casi distinti ma uniti nella contraddittorietà)

Ma torniamo a Schubert e alla sua Ave Maria, che è un lied (ovvero una ‘canzone’ dove pianoforte e voce si equivalgono nella presenza e complessità, per dirla sempre in maniera più semplice possibile).

Molto si è detto su questa ‘Maria’, che il caro Franz ne fosse innamorato, che fosse una donzella che facesse la professione più antica del mondo…ma ecco oggi lo Scoop!!! Finalmente la rivelazione di come stanno le cose!

La Genesi dell’Ave Maria non ha nulla a che fare con la musica Sacra!

Infatti nel 1810 Sir Walter Scott aveva scritto il poema narrativo intitolato ”The Lady of the Lake” (La donna del lago), ispirato alle saghe scozzesi. L’eroina Ellen Douglas, per fuggire ai pericoli si nasconde in una grotta e prega cantando ”Hymn to the Virgin”, un inno alla Vergine (canto 3, stanza 29 del poema) ed ecco che il poema  fu tradotto in tedesco e pubblicato nel 1819.

Tale traduzione divenne il libretto del ciclo di sette lieder del musicista Franz Schubert ”Liederzyklus vom Fräulein vom See” (Ciclo di canzoni dalla Signora del Lago) composto nel 1825; l’Inno alla Vergine diventò “Ellens dritter Gesang” (“Terza canzone di Ellen”). L’anno seguente il ciclo fu riedito col titolo ”Sieben Gesänge aus Walter Scotts Fräulein vom See” (Sette lieder dalla Donna del Lago di Walter Scotts) op. 52, con entrambi i testi sia quello in tedesco di Storck sia l’originale inglese di Scott.

La dolce melodia del terzo lieder, supportata da un perfetto arpeggio al pianoforte, fu ovviamente concepita per voce femminile, ma inizialmente divenne famosissima ed apprezzatissima nell’interpretazione del baritono Johann Michael Vogl, grande amico di Schubert.

Solo in seguito il brano prese ad essere eseguito con le parole della preghiera latina Ave Maria. 

Franz Schubert, il quale compose un nutrito numero di opere sacre ( non molto conosciute, purtroppo) e per il quale la religione fu una presenza costante nella vita di Schubert, così scriveva in un diario nel 1824:

È con fede che l’uomo prima entra nel mondo. Essa viene di gran lunga prima che la ragione e la conoscenza, poiché per capire qualcosa bisogna prima credere in qualcosa … La ragione non è altro che fede analizzata’

Laura De Santis

 

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